Radio: “Igorà” di Igor Righetti su Rai Radio 1 premiato con il “Microfono d’oro”
Dall’Ufficio comunicazione Igor Righetti
Igorà: Tutti in piazza, ideato e condotto dal giornalista Igor Righetti su Rai Radio 1, è il miglior programma radiofonico italiano di cultura, premiato nella sala della Protomoteca in Campidoglio con il prestigioso Microfono d’oro, la manifestazione dedicata alle trasmissioni più popolari e agli annunciatori più noti e amati del panorama radiofonico, organizzata da Fabrizio Pacifici e promossa dal vice presidente della Commissione Roma Capitale Fabrizio Santori, giunta alla 14ª edizione.
L’anno scorso Righetti aveva ricevuto il Microfono d’oro per un altro suo originalissimo programma crossmediale quotidiano di informazione e intrattenimento che ha avuto grande successo su Rai Isoradio, L’autostoppista. È stato il primo programma radiofonico italiano amico degli animali, durante il quale il co-conducente era il bassotto Byron, che vanta 47mila follower su Instagram.
Righetti, voce storica di Radio Rai, è il papà della celeberrima e pluridecorata (anche a livello internazionale, con il Gran Premio Urti Radio di Parigi) trasmissione quotidiana divenuta di culto che inaugurò informazione unita all’intrattenimento di Rai Radio1, Il ComuniCattivo, trasmessa per 12 anni consecutivi con versioni televisive su Rai2 e al Tg1 Libri su Rai1, e ideatore per Radio Rai, nel 2004, del primo radio reality a livello internazionale In radio veritas al quale parteciparono anche Mario Monicelli, Renzo Arbore e Giorgio Albertazzi.
A Igorà, programma intergenerazionale quotidiano rigorosamente in diretta su Rai Radio 1, la sorpresa e l’imprevisto sono all’ordine del giorno. «Le piazze – spiega Igor Righetti, che è stato per tanti anni docente di Linguaggi radiotelevisivi e Format crossmediali alle università Sapienza, Luiss e Tor Vergata di Roma – sono storicamente il centro vitale delle città, un luogo di incontro, ma anche di scontro e di confronto con idee diverse, di condivisione, scambio e connessione, dove convivono entità differenti. Rappresentano il simbolo dell’identità di una comunità in cui si incrociano esperienze e culture diverse. Come l’agorà greca era il cuore pulsante dell’antica Atene, l’Igorà, che nasce dal mio nome in quanto rappresenta lo spazio pubblico che mi piacerebbe frequentare, non uno sfogatoio né un condensato di improperi, volgarità, offese o violenza verbale, dove tutti quelli che hanno qualcosa di utile, importante, di interesse comune o divertente da dire possano farlo liberamente. Non manca uno sguardo al mondo dei social e di ciò che viene pubblicato con l’influencer e social media manager da circa 300 mila follower su Instagram Lorenzo Castelluccio». Nell’Igorà è presente l’immancabile bassotto Byron. La regia del programma è di Nino Giuliano.
«I miei programmi radiofonici e televisivi sono tutti crossmediali – dice Righetti – in quanto credo nelle contaminazioni e integrazioni tra generi e linguaggi diversi, nell’innovazione e nella sperimentazione per poter raggiungere obiettivi differenti anche a livello anagrafico. Ho seguito questo percorso pure per il docufilm internazionale Alberto Sordi secret da me scritto e diretto, il primo sulla vita privata di mio cugino Alberto Sordi, nelle sale in questo periodo. Informare e fare cultura in modo leggero non significa essere superficiali. Anzi. Il problema è che in molti casi c’è chi si prende troppo sul serio. Quando scrivo un programma mi concentro su come fare informazione e cultura in modo non canonico, intrattenendo in maniera rispettosa e garbata un pubblico intergenerazionale. Le trasmissioni che titillano gli istinti più bassi degli ascoltatori con profusione di parolacce, aggressività verbale, oscenità, volgarità di ogni tipo e imprecazioni, a mio giudizio non rendono la radio più libera della tv né più contemporanea, semmai più sciatta e becera. Chi fa questo mestiere ha il pubblico che si merita in base ai contenuti che fornisce e a come li comunica. Questo premio a Igorà conferma ancora una volta che la Rai è la più grande industria culturale del Paese. Condivido il riconoscimento con il direttore di Rai Radio 1 Francesco Pionati che ha subito creduto in questo progetto innovativo e creativo lasciandomi libertà totale, che non è affatto scontata, e che crede nell’importanza della sperimentazione anche per attrarre il pubblico più giovane.»
Il direttore dei Giornali Radio Rai e di Rai Radio1, Francesco Pionati, ha ricevuto un riconoscimento speciale per aver creato il palinsesto del canale armonizzando formule collaudate e sperimentazione.