Successo per la VI Edizione del FilMuzik Arts Festival, tra cinema, musica e cultura

Di Antonio Labate
La scorsa settima si è svolta la VI Edizione di FilMuzik Arts Festival, con la direzione artistica di Alberto Gatto, che ha visto il Giardino di Palazzo Amaduri rendersi ideale proscenio per una serie di proiezioni cinematografiche, i film in concorso nelle varie categorie così come selezionati dalla giuria, ma anche concerti e incontri culturali, alla presenza dei vari autori, che hanno illustrato a un pubblico attento e partecipe le caratteristiche delle loro realizzazioni. «Accoglienza e condivisione – ha spiegato Alberto Gatto – vanno a costituire le assi portanti della manifestazione cinematografica-musicale, confluendo l’una nell’altra: la prima si esterna certo nella bellezza propria del luogo ad essa adibito, nei servizi offerti, ma anche nell’informalità con la quale vengono presentate al pubblico le tante proposte previste in cartellone, prendendo le distanze da lustrini e scintillii d’ordinanza. Si punta invece su un programma suggestivo, volto a far sì che il cinema, la musica, la cultura in sé e per sé considerata, possano per l’appunto convergere verso una effettiva compartecipazione. Le proiezioni delle 78 opere in concorso hanno consentito di prendere visione di un qualcosa che sarebbe difficoltoso rinvenire nella consueta distribuzione, consentendo di conoscere la cinematografia, spesso innovativa e sorprendente, di vari Paesi così come di produzioni legate al nostro territorio. Egualmente si è dato spazio all’esecuzione di concerti cui non sempre viene conferita congrua ribalta, anche nell’ambito nazionale, ad esempio i live cine-musicali di Die! Goldstein: Drowned Paradise e di Kihm Cyber Utopia, ma anche di Skankaman e di Manuela Cricelli o comunque ad opera di gruppi ancora poco noti in Calabria, come i Lovesick. Il FilMuzik Arts Festival – ha concluso Gatto – anche in questa edizione, non a caso denominata Concentrica, si è quindi affermato come una felice realtà, concretamente culturale nel riuscire a coinvolgere il pubblico, conducendolo all’interno di un percorso multidisciplinare dove la diversità delle proposte diviene motivo d’incontro e spontaneo coinvolgimento.»