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“Archivio MABOS”: le opere valicano i confini del bosco della Sila e si raccontano

Dall’Ufficio Stampa MABOS

Documentare, conservare, promuovere l’arte ambientale: perseguendo questi obiettivi, il Museo d’Arte del Bosco della Sila, parco espositivo popolato da oltre 40 opere prodotte in maniera specifica per il sito da artisti nazionali e internazionali, valica i confini del bosco della Sila diffondendo la sua essenza sul territorio calabrese.
Schede tecniche, bozzetti, calchi, ma anche appunti e indicazioni per alcune proposte di manutenzione, fotografie e montaggi video di lunghi lavori in corso compongono la mostra Archivio MABOS che, mercoledì 23 ottobre, sarà inaugurata a Sorbo San Basile.
«Per tentare una connessione con il territorio ancora più marcata e proattiva, miriamo a coinvolgere la gente di prossimità, trasmettendo non solo la consapevolezza di ciò che è il nostro progetto d’arte ambientale, ma soprattutto le potenzialità dei nostri strumenti di riqualificazione culturale» dichiara la direttrice Elisa Longo.
Parti integranti del paesaggio, costantemente esposte a fattori atmosferici, le installazioni del MABOS richiedono un attento monitoraggio per una corretta e duratura conservazione, qualora non si tratti di opere effimere. Proprio soffermandosi su questo aspetto, attraverso materiale documentario, la direttrice, affiancata e sostenuta dal fondatore Mario Talarico, intende rivelare le fasi della macchina produttiva, coinvolgendo attivamente i visitatori.
Grazie alla collaborazione con il sindaco di Sorbo San Basile, Aldo Scorza, e l’intera amministrazione comunale, all’interno della Sala Consiliare sarà possibile visitare l’esposizione che compone un’originale cronistoria del MABOS. Grande attenzione è posta anche su tutto ciò che concerne la promozione, compresi gli esiti della più recente collaborazione con l’illustratore e creatore grafico Giuseppe Talarico. Saranno esposte, infatti, le copertine che il direttore artistico di The Calabreser ha firmato per il MABOS, nell’ambito del progetto attraverso cui racconta la Calabria e la calabresità, tra personaggi, valori e luoghi, tra cui appunto il museo, illustrati in originali manifesti artistici.
Molteplici sono i linguaggi esplorati nella mostra: sarà disponibile anche l’esperienza sonora “I sonagli verso i confini, uno spazio di fruizione audio che, attraverso la voce calda e evocativa di Pierpaolo Capovilla e le vibrazioni sonore di Giorgio Caporale, fa rivivere il senso del viaggio e delle fotografie calabresi di Mario Giacomelli ispirate dall’urgenza poetica di Franco Costabile, di cui il Museo custodisce un piccolo nucleo.
Archivio MABOS, promossa nell’ambito del progetto finanziato con risorse dell’Azione 6.8.3. dell’ Asse VI del Programma di Azione e Coesione 2014/2020 sarà visitabile sino al 23 novembre, ma, come ulteriore spinta verso un processo di relazione e conoscenza profonda dei territori, all’amministrazione comunale e alle associazioni culturali attive a Sorbo San Basile verrà lasciato in gestione un documento sonoro prodotto appositamente per il sito, attivabile mediante codici QR e fruibile in cuffia, seguendo percorsi tracciati appositamente per facilitare l’orientamento nello spazio fisico.
«Un passaggio necessario, quello verso le nuove tecnologie, per tentare un approccio più coerente coi tempi e più attrattivo soprattutto verso le nuove generazioni che rappresentano il vero collante tra il passato e il futuro, autentici interpreti e interlocutori del presente» spiega Longo che, tra l’altro, progetta e produce questi pacchetti sonori per incrementare la fruizione lenta e consapevole dei luoghi, la loro più pura e profonda conoscenza.

Redazione

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