Attualità

Le montagne calabresi: scrigni di biodiversità e futuro sostenibile

Quel che Nessuno vi ha detto

Bentornati a Quel che Nessuno vi ha detto, rubrica con la quale ogni settimana ci immergiamo nelle profondità dell’attualità per scoprire ciò che potrebbe sfuggire alla superficie.
La Giornata Internazionale della Montagna, celebrata l’11 dicembre, rappresenta un’occasione fondamentale per riflettere sul valore delle montagne nel nostro pianeta e, in particolare, nel contesto unico e variegato della Calabria. Le montagne non sono solo maestose formazioni geografiche, ma veri e propri scrigni di biodiversità, cultura e risorse indispensabili per il nostro ecosistema e le comunità locali. Questo vale ancora di più per un territorio come quello calabrese, dove la montagna non è un elemento isolato, ma parte integrante del tessuto socioeconomico, culturale e naturale della regione. Le montagne sono il cuore pulsante del nostro patrimonio naturale, un legame indissolubile con la nostra storia e una speranza concreta per il futuro sostenibile.
La Calabria ospita tre importanti parchi nazionali, il Parco Nazionale del Pollino, quello della Sila e quello dell’Aspromonte, che rappresentano non solo patrimoni naturalistici di inestimabile valore, ma anche poli di attrazione turistica e punti di riferimento per lo sviluppo sostenibile. Questi parchi, con le loro foreste secolari, le specie endemiche e le tradizioni millenarie, testimoniano l’importanza della montagna come custode della biodiversità e della storia locale. Sono luoghi dove la natura e l’uomo convivono in un equilibrio delicato, ma fondamentale, che necessita di essere continuamente tutelato e rinnovato. Tuttavia, la montagna calabrese non è soltanto bellezza: è lavoro, è identità, è resilienza. È nelle montagne che molte comunità trovano la loro forza, che si mantengono vive tradizioni artigianali e che si producono eccellenze agroalimentari riconosciute a livello nazionale e internazionale. Tra queste eccellenze spiccano prodotti come il pecorino del Monte Poro, i salumi dell’Aspromonte e il miele della Sila, simboli di un sapere antico che si tramanda di generazione in generazione.
Ma quale ruolo giocano oggi le montagne nel contesto globale e locale? A livello mondiale, le montagne forniscono acqua dolce a miliardi di persone, regolano il clima e offrono rifugio a una ricca varietà di flora e fauna. In Calabria, invece, esse sono il cuore pulsante di molte attività economiche, dall’agricoltura alla pastorizia, dal turismo culturale all’escursionismo. Nonostante ciò, le aree montane affrontano sfide crescenti, come lo spopolamento, l’abbandono delle terre e l’impatto dei cambiamenti climatici. Questi fenomeni minacciano non solo l’equilibrio naturale, ma anche il futuro delle comunità locali, che rischiano di perdere il loro radicamento e la loro identità. È fondamentale investire risorse e promuovere politiche che incentivino il ritorno e la permanenza nelle aree montane, garantendo infrastrutture moderne ma rispettose dell’ambiente, e sostenendo le imprese locali. Un esempio concreto potrebbe essere lo sviluppo di percorsi enogastronomici e naturalistici che valorizzino le specificità del territorio, attirando visitatori e creando nuove opportunità economiche.
Un altro aspetto cruciale è quello educativo e culturale. Celebrare la montagna significa anche educare le nuove generazioni al rispetto per questi luoghi, alla loro tutela e valorizzazione. Le scuole, le associazioni e le istituzioni locali giocano un ruolo chiave in questo processo, organizzando attività che promuovano la conoscenza e l’amore per le montagne. Questo può avvenire attraverso progetti didattici innovativi, escursioni guidate e iniziative di sensibilizzazione che coinvolgano famiglie e comunità intere. Perché solo attraverso una profonda consapevolezza possiamo preservare questo patrimonio e trasmetterlo alle future generazioni. La montagna, inoltre, è una fonte inesauribile di ispirazione artistica e culturale: dalle leggende tramandate oralmente ai paesaggi che hanno ispirato pittori, poeti e musicisti, essa rappresenta una dimensione simbolica di straordinaria ricchezza.
In sintesi, la montagna rappresenta una risorsa insostituibile, un legame profondo con la nostra storia e una promessa per il nostro futuro. La Giornata Internazionale della Montagna ci invita a riflettere su quanto siamo debitori nei confronti di queste meraviglie naturali e su quanto possiamo fare per proteggerle e valorizzarle. In Calabria, più che altrove, il destino delle montagne è strettamente legato a quello delle comunità che le abitano: un destino che dobbiamo continuare a scrivere insieme, con rispetto, passione e visione. Solo attraverso un impegno condiviso e una visione lungimirante possiamo garantire che queste terre rimangano una risorsa vitale per le generazioni future, preservando la loro unicità e la loro bellezza senza tempo.

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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