Il pittore Francesco Procopio di Bovalino

Di Antonio Ardore
Il pittore Francesco Procopio, detto Franco, nacque a Bovalino il 17 settembre 1935, figlio di Vincenzo Procopio e Teresa Bova. Il padre, detto mastru Vicenzu, nato nel 1899, nel 1917, all’età di 18 anni, partì per il fronte della prima guerra mondiale e, nonostante tutto, nel 1940 partecipò anche alla seconda guerra mondiale. Ogni volta che a Bovalino si celebrava il 4 novembre, alla statua dell’Italia alla villa comunale, l’anziano padre si vestiva solennemente con le sue tante medaglie e presenziava la ricorrenza della vittoria di Caporetto della prima guerra mondiale. Nel 1918 venne nominato Cavaliere di Vittorio Veneto. Morì nel 1983.
Francesco Procopio frequentò il Liceo Artistico Mattia Preti di Reggio Calabria, conseguendo poi l’abilitazione all’insegnamento di disegno e storia dell’arte. Si era sposato negli anni ’70 con una donna di Bianco, da cui ebbe i figli Vincenzo e Teresa.
Prima dell’insegnamento, dotato di genio creativo, aveva realizzato dei medaglioni in gesso col profilo dei bronzi di Riace, per cui era diventato rappresentante di souvenir per la Calabria.
La prima personale di pittura si è svolta nel 1980 presso l’Hotel Orsa di Bovalino, presentando tutte le sue opere, circa 42 quadri a olio su tela e acrilico su carta.
La seconda Mostra di pittura, Bovalino com’era, per conto del Comune, si terrà presso la corte interna del palazzo Spagnolo il 13 agosto 1983, quando la gente poté ammirare testimonianze di un passato, il ‘900, che è andato quasi interamente perduto. In questa mostra presentò 10 opere tra cui la Torre Scinosa, ricavata dalla foto ricordo del 1912 prima della demolizione della stessa, Mastro Filippo, strillone degli anni ’60-’70 che passava il tempo alla stazione ferroviaria dispensando allegria tra i viaggiatori, Carmelo da Moschetta, accattone paralitico, vestito da stracci tipo militare, che chiedeva l’elemosina e si trascinava con l’aiuto di un bastone.
Nel 1988 vinse il concorso come professore di storia dell’arte in un liceo a Milano per poi dopo ritornare in Calabria a Mesoraca (KR) dove viveva in un’abitazione lungo la strada che porta al castello del paese. Morirà nel 2010, il corpo riposa nel cimitero di Bovalino.