Filo spinato

Di Luisa Totino
Dietro un filo spinato
furono spente
scintille di vita e di futuro sperato,
vennero soffocati sogni
e speranze
in rivoli di fumo e sangue.
Nessuna alternativa,
nessuna scelta
solo l’oppressione
di un presunto padrone,
che decise,
senza compassione,
che un filo spinato
decidesse la differenza
tra ciò che è umanamente accettato
e ciò che deve essere
eliminato dal Creato,
perché di troppo,
perché elemento
non desiderato,
perché
così ha deciso
l’animo scellerato
che si è proclamato giudice
e selezionatore
di una stirpe eletta,
che elimina l’altro,
convinto che faccia parte
di una pericolosa setta.
Oltre il filo spinato,
non c’è più pianto,
non c’è più riso,
solo un limbo
in cui sbiadisce ogni viso.
E dopo tutto questo tempo
il cuore è stretto, ancora, in un filo spinato,
perché non abbiamo imparato
a non rivivere certe storie,
e abbiamo sommato
memoria a memoria.
Vogliamo veramente
non tener conto
dell’onore e della fierezza
di essere, finalmente,
un’umanità senza tristezza,
consapevole che ciascuno
sia un tassello,
da dover considerare fratello?
Sciogliamo, allora, il fardello
che porta sempre l’uomo
ad essere indignato
e separare il prossimo
col filo spinato!