La Shoah e il razzismo oggi: le pratiche che non sono mai scomparse

Di Giacomo Marino – Un Mondo Di Mondi
La Giornata della Memoria non dovrebbe limitarsi al ricordo dell’ Olocausto, ma dovrebbe promuovere una seria riflessione sulle attuali pratiche razziste che abbiamo ereditato dal nazi –fascismo e che accompagnarono la soluzione finale.
Ma questo non accade perché, come spiegano molto bene il sociologo Zygmunt Bauman in Modernità e Olocausto del 1992 e il pedagogista Raffaele Mantegazza in Imparare a Resistere del 2021, la Shoah è considerata un fatto scollegato e separato dalla storia e dalla civiltà Occidentale, perché sarebbe avvenuto esclusivamente per la malvagità dei nazisti e dei fascisti. Per questo la Shoah non viene paragonata a nessun altro fatto e di conseguenza non viene ammessa alcuna attualizzazione delle pratiche a essa collegate.
Ma questa scelta errata porta con sé una grande contraddizione e, insieme, un forte pericolo, perché le pratiche razziste che hanno accompagnato l’Olocausto sono state applicate anche dopo la caduta del nazi-fascismo e vengono applicate anche ai nostri giorni. Quindi sarebbe necessaria e urgente la loro attualizzazione per poterle contrastare efficacemente.
Difatti, se la Shoah è stata realizzata dai nazisti attraverso un connubio tra il massimo della tecnologia del tempo e le pratiche razziste acquisite da epoche precedenti, è chiaro che oggi il connubio tra le stesse pratiche e la tecnologia attuale enormemente superiore ha portato a delle attività razziste che, purtroppo, sono terribilmente efficaci.
Oggi non abbiamo i campi di sterminio fisico dell’Olocausto perché dopo il Secondo Conflitto Mondiale sono diventati un tabù, ma la tecnologia moderna consente altre forme di sterminio sia fisico sia sociale molto sofisticate ed enormemente efficienti. Quindi oggi registriamo pratiche razziste assolutamente simili a quelle del periodo nazi-fascista che sono diventate strutturali negli stessi sistemi democratici che dichiarano di lottare il razzismo.
Sono le pratiche che riguardano i migranti definiti irregolari che muoiono in decine di migliaia in mare e nei campi di reclusione, che subiscono un terribile sfruttamento nelle catene di produzione e che vengono deportati in territorio extranazionale. Sono anche le pratiche dei popoli sterminati militarmente per qualche assurda motivazione politico-economica. Sono le pratiche delle famiglie rom e delle fasce deboli che vengono colpevolizzate per problematiche sociali che hanno altre cause, che vengono disumanizzate ed emarginate nei ghetti urbani, che funzionano da perfetti luoghi di sterminio sociale.
Tutto questo è funzionale all’attuale sistema neoliberista fondato sulle diseguaglianze e oggi viene messo in opera nelle Democrazie Occidentali da governi di ogni colore politico ricevendo un altissimo consenso da parte della popolazione, attraverso la comunicazione garantita dalla forte tecnologia dei social-media.
Foto: ilgiornale.it