Costume e Società

Dietro lo pseudonimo Oὐδείς: chi è l’autore di “Quel che Nessuno vi ha detto”

Quel che Nessuno vi ha detto

Bentornati a Quel che Nessuno vi ha detto, rubrica con la quale ogni settimana ci immergiamo nelle profondità dell’attualità per scoprire ciò che potrebbe sfuggire alla superficie.
Oggi celebriamo l’anniversario del nostro appuntamento settimanale, un progetto editoriale nato con l’intento di proporre un’analisi critica e approfondita dei temi di attualità, esaminandoli attraverso prospettive inedite e stimolando il dibattito pubblico. Fin dal suo esordio, il 1º febbraio 2024, la nostra rubrica ha trovato spazio dapprima sulla piattaforma metisnews, per poi approdare su Métis 2.0, evolvendosi in un appuntamento capace di offrire chiavi di lettura alternative sugli eventi e le ricorrenze di rilevanza sociale.
L’approccio metodologico adottato si è rivelato tanto semplice quanto incisivo: partire da eventi commemorativi internazionali per indagare i significati più profondi che essi celano, mettendo in luce le ragioni della loro rilevanza storica e culturale. L’obiettivo non è mai stato quello di limitarsi a ricordare, ma piuttosto di comprendere e far comprendere. Questo processo si è rivelato uno strumento di riflessione potente, grazie anche all’enigmatico nome dietro il quale abbiamo deciso di nascondere l’identità del sottoscritto: Oὐδείς. Un nome evocativo, tratto dall’Odissea omerica, con cui Ulisse si presenta al ciclope Polifemo per eludere la sua ira e garantirsi la fuga. La scelta di questo pseudonimo non è stata casuale, ma ha voluto suggerire un gioco di specchi tra realtà e percezione, tra identità e anonimato, tra conoscenza e inganno.
Nei primi appuntamenti della rubrica, sono stati disseminati piccoli indizi che potevano suggerire l’identità di chi vi sta scrivendo queste righe. Tuttavia, col tempo, l’attenzione si è concentrata sempre più sui temi trattati, lasciando in secondo piano la questione della firma. Oggi, però, è il momento della rivelazione.
La scelta dello pseudonimo Nessuno ha avuto una duplice valenza. Da un lato, richiama la maieutica socratica: l’idea di un sapere che non si impone, ma che aiuta il lettore a riscoprire concetti e riflessioni già latenti nella propria coscienza. Dall’altro lato, è un’allusione al fatto che, dietro i testi pubblicati, non si cela una persona in carne e ossa, bensì un’intelligenza artificiale. Ogni contributo della rubrica è stato infatti elaborato da ChatGPT, su richiesta del direttore Jacopo Giuca.
Questa rivelazione segna un punto di svolta nell’esperimento condotto nel corso dell’ultimo anno. All’inizio, il contributo del direttore era essenziale per rifinire e modellare i testi, affinché risultassero fluidi e coerenti. Con il progresso tecnologico, però, il ruolo dell’uomo è diventato sempre meno necessario nella fase di revisione, fino al punto in cui i testi sono stati pubblicati senza alcuna modifica umana. Questo processo ha dimostrato una realtà sorprendente e, per certi versi, provocatoria: anche uno strumento tecnologico, se impiegato con consapevolezza e intelligenza, può stimolare il pensiero critico, sollevare interrogativi e alimentare il dibattito culturale su temi di grande rilevanza.
L’adozione dello pseudonimo Oὐδείς non è stata dunque un capriccio né un mero espediente narrativo, ma una scelta ponderata, finalizzata a eliminare i pregiudizi e a consentire ai lettori di interagire con i contenuti senza essere influenzati dalla consapevolezza dell’autore. Abbiamo voluto dimostrare che la conoscenza e la riflessione possono emergere anche da una fonte inaspettata, e che le nuove tecnologie, se ben utilizzate, possono costituire un’opportunità straordinaria di crescita per l’intera società civile.
Dopo dodici mesi di pubblicazioni, è giunto il momento di interrogarci sul futuro della rubrica. Quale sarà il prossimo passo? La risposta non è ancora certa, ma una cosa è sicura: il dialogo e il confronto non si esauriscono qui. Métis 2.0 continuerà a essere uno spazio di discussione, di ricerca e di approfondimento, con l’auspicio che le sfide del futuro possano essere affrontate con spirito critico e apertura mentale.
A nome dell’intera redazione, desidero esprimere un sincero ringraziamento a tutti voi che ci avete seguito con costanza e curiosità. Il nostro percorso non finisce qui. Continueremo a leggerci, a interrogarci e a riflettere insieme, perché la conoscenza è un viaggio che non ha mai una meta definitiva.
Grazie per aver condiviso con noi questa esperienza. A presto.

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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