Reggio Calabria tra cultura, turismo e polemiche politiche

La città di Reggio Calabria si avvicina a un momento cruciale per il suo futuro culturale: la finale per la Capitale Italiana della Cultura 2027. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha espresso il suo entusiasmo per questo traguardo, sottolineando come la candidatura rappresenti già una vittoria per la comunità. «Abbiamo risvegliato l’orgoglio di appartenenza e la voglia di partecipare», ha dichiarato il primo cittadino, evidenziando il forte sostegno ricevuto da tutta la Calabria e da numerosi comuni dell’area metropolitana.
Un aspetto chiave della candidatura di Reggio Calabria è la condivisione e il dialogo, valori che da sempre caratterizzano la città, situata nel cuore del Mediterraneo e punto di incontro tra culture. Il comitato promotore è presieduto da Andrea Riccardi, personalità di rilievo internazionale, il che aggiunge ulteriore prestigio all’iniziativa. Qualunque sia il risultato finale, ha assicurato Falcomatà, «quei progetti li attueremo comunque», dimostrando la volontà di investire sulla cultura come motore di crescita per il territorio.
Parallelamente, Reggio Calabria sta lavorando per migliorare la propria offerta turistica e ricettiva. In questo contesto, il sindaco ha incontrato a Roma Dario Scannapieco, amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti, per discutere della valorizzazione degli immobili pubblici destinati all’accoglienza turistica. Si tratta di un progetto strategico che mira a rafforzare l’attrattività della città agli occhi degli investitori privati, garantendo al contempo un miglior utilizzo delle strutture esistenti. «Vogliamo che il pubblico sia all’altezza delle evoluzioni in corso», ha affermato Falcomatà, annunciando nuovi incontri per concretizzare le opportunità offerte da questa sinergia istituzionale.
Ma mentre la città guarda al futuro, non mancano le polemiche politiche. Al centro del dibattito vi è lo spostamento della lapide del Palazzo della Cultura Pasquino Crupi, che ha scatenato un’accesa reazione da parte del dottor Lamberti. Il movimento politico Patto per il Cambiamento ha respinto le accuse di voler cancellare il passato della città, ribadendo che “la lapide è stata custodita e sarà ricollocata” all’interno dell’edificio.
Secondo il movimento, le critiche di Lamberti sono “strumentali e autoreferenziali”, volte a personalizzare una vicenda amministrativa che non avrebbe nulla a che fare con attacchi personali. Inoltre, sono stati sollevati interrogativi su alcune procedure legate all’installazione della targa, come “la mancanza di un parere della Soprintendenza e la successiva generazione di un debito fuori bilancio”, aspetti che Lamberti non avrebbe chiarito nella sua conferenza stampa.
Alla luce di queste vicende, Reggio Calabria si trova a un bivio tra ambizione e controversie, con la speranza che le iniziative culturali e turistiche possano prevalere sulle tensioni politiche, favorendo lo sviluppo di un territorio ricco di storia e potenzialità.