Costume e Società

Antichi reliquiari di Bovalino

Di Antonio Ardore

Da sempre i regnanti e nobili di tutto il mondo hanno ricercato e comprato teche con le reliquie della Sacra Famiglia e dei Santi. Ancor oggi il popolo commemora le funzioni religiose esponendo i reliquiari che la Chiesa custodisce con grande fede. Queste, per molti, hanno un valore incommensurabile, altri, invece se ne appropriano per tenere un valore che sanno di non poter esporre, perché è un furto, come accaduto in occasione del furto sacrilego del medaglione Morisciano, che contiene un ciuffo di capelli dell’Immacolata.

Medaglione reliquiario Morisciano (1852)

È appartenuto al bovalinese S.E. Mons. Raffaele Morisciano (1811-1909) Vescovo di Squillace (CZ) che lo donò alla Chiesa di Santa Maria della Neve di Bovalino Superiore. Purtroppo, poco tempo fa, il medaglione reliquiario è stato rubato forzando una porta laterale e la teca si trovava sull’altare maggiore.
C’era la tradizione di porlo al collo della statua dell’Immacolata per la festa di miracolo dell’8 settembre e l’8 dicembre per la festa ecclesiale.
All’interno del medaglione c’è la scritta in latino:

Io Raffaele Morisciano, Vescovo di Squillace (CZ) testimonio scrivendo con la mia mano che questo pezzettino è preso da un’autentica teca contenente i capelli della Beata Vergine Maria nostra dolcissima madre.

La scritta è posta a cerchio e al centro è sistemato un pezzettino di stoffa e con sopra alcuni capelli biondi.

Reliquiario San Francesco di Paola (1948)

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, il parroco Antonio Caminiti chiese al Santuario di Paola di avere, per la chiesa di Bovalino Marina, una reliquia di San Francesco di Paola.
Si conserva nella cappella della canonica della Chiesa di Bovalino Marina e viene esposta sull’altare maggiore il 2 aprile, festa ecclesiale, e per la prima settimana di agosto della festa patronale di San Francesco. In questa occasione la Basilica di Paola invia una reliquia del Santo che viene portata in processione per le strade del paese nei giorni di festa.
Si conserva nell’archivio della parrocchia il documento originale in latino in cui si legge:

Il Postulatore Generale
delle cause della beatificazione e canonizzazione dei servi di Dio
dell’Ordine Minimo
A ciascuno di voi che leggerà la presente lettera diamo la nostra fede e la nostra testimonianza. Prendendo visione delle presenti lettere a tutti e a ciascuno, diamo la nostra fede e testimoniamo di aver preso un pezzo sacro dai paramenti di quelli autentici che abbiamo conservato con noi.
Che in una scatola di metallo, di forma rotonda, protetta da un unico cristallo, legato con filo di seta rossa, e i nostri servizi.
Sigillato con un sigillo, abbiamo posto con riverenza. Nella cui fede abbiamo dato queste lettere di testimonianza, firmate di nostra mano e sigillate.
Roma, dal Convento di S. Andrea de Fractis giorno 20 del mese di ottobre anno 1948.
P. Giovanni Morelli
Postulatore Generale.

Reliquiario Pescara (1629)

Questo reliquiario anticamente si trovava nella cappella del castello di Saracena (CS) quando i Pescara Diano erano feudatari di quella terra.
In Bovalino Superiore, nella chiesa matrice, si custodisce un reliquiario contenenti 126 preziosissime e rare reliquie, in uno splendido reliquiario di ottone dorato; fu realizzato nel 1629. Apparteneva alla Famiglia dei Duchi Pescara Diano originari di Saracena (CS), questa, nel 1716, acquistò il ducato di Bovalino, spostando il titolo ducale da Saracena a Bovalino. Alla morte, nel 1719, del Duca Francesco Pescara Diano, la moglie, Principessa Lucrezia Reggio Branciforte, con testamento scritto di proprio pugno, donò il reliquiario alla Chiesa di Santa Maria della Neve di Bovalino Superiore, con l’obbligo di mantenere accesa la lampada e posizionare il reliquiario sopra l’altare maggiore.
Il 7 febbraio 1783, giorno del grande terremoto che sconvolse tutta la Calabria, crollò la cupola della chiesa matrice sopra l’altare maggiore, seppellendo il reliquiario, che si ammaccò in alcuni punti e con la rottura di qualche vetrino senza la dispersione di alcuna reliquia.
Il 25 marzo 1932, annunciazione del Signore, essendo venerdì santo, ci fu un evento a Bovalino come in tutto il mondo, le spine sante della corona di spine di Gesù rinverdirono e il sangue disseccato arrossò, come fosse Sangue recente. Questo avvenimento avviene generalmente ogni 84 anni, l’ultimo è stato il 25 marzo 2016.
Tra le reliquie c’è quella di San Francesco di Paola.
Dietro al reliquiario c’è la scritta latina, tradotta in italiano:

La casa edificata per la mia famiglia sia in perpetuo sotto tutela di questa teca dedicata alle santissime reliquie della Vergine Madre di Uomo testimonianza della fede dei posteri né alcun inganno possa distrarre la causa di questa cura e la sua potestà si riproduca nella forza e nella comunione della fede.
GiovanFrancesco Pescara terzo Duca di Saracena nell’anno 1629

Redazione

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