Costume e Società

“Storia senza eroi”: Pietro Marrazzo tra giustizia, informazione e riscatto personale

Una numerosissima presenza di pubblico qualificato ha partecipato alla presentazione del libro Storia senza eroi di Piero Marrazzo, che si è tenuta nell’elegante sala conferenze della Camera di Commercio di Catanzaro. Il presidente della Camera di Commercio, Pietro Falbo, ha aperto l’evento, sottolineando con entusiasmo l’importanza dell’iniziativa, che ha offerto un confronto aperto su temi cruciali come il rapporto tra giustizia, informazione e vita pubblica. Ha inoltre evidenziato la commozione di Marrazzo, riconoscendo nei suoi gesti la profondità dei suoi sentimenti.
La presidente dell’associazione Ande di Catanzaro, avvocato Roberta Porcelli, che ha fortemente voluto l’iniziativa, ha dichiarato: «Non abbiamo mai promosso un libro prima d’ora, ma questo testo incarna perfettamente il nostro obiettivo: stimolare il confronto e analizzare la realtà al di là della superficie. La verità non è mai bianca o nera, ma fatta di sfumature». Si è poi soffermata su un tema di scottante attualità: il rapporto tra stampa, giustizia e politica, sollevando interrogativi su fino a che punto sia giustificabile il diritto di cronaca e come i media possano influenzare la percezione pubblica di una persona.
La giornalista e scrittrice Annarosa Macrì ha esordito dicendo: «Questo libro è più di un racconto personale: è simbolo di una condizione universale, una metafora della caduta e della possibilità di rialzarsi. Racconta di un padre, di un giornalista, di un fratello, di un marito. È una storia di rinascita. Marrazzo ha tirato fuori un’altra anima, un uomo nuovo che non può dimenticare il passato, ma che ne ha tratto una nuova consapevolezza. Il libro è quasi un giallo, ma senza morti, se non i morti civili, quelli cancellati dalla società.»
Marrazzo ha frequentemente parlato del peso della pressione mediatica nella sua caduta e della difficoltà di separare la sfera privata da quella pubblica, rivelando come la sua vita sia stata travolta da un meccanismo più grande di lui. Ha raccontato una storia amara, dichiarando: «Sono stato vittima di un ricatto, ma per quindici anni nessuno si è mai chiesto se è vero». Ha aggiunto che il libro è un viaggio nella memoria famigliare, nella Calabria delle emigrazioni e dei cambiamenti sociali. Ha anche condiviso storie personali, come quella del suo fratello, figlio della stessa madre ma di un padre diverso, che diventa simbolo di una società che spesso condanna senza appello. Marrazzo ha concluso: «Questo libro non è solo la mia storia, ma quella di chiunque abbia vissuto una caduta e abbia trovato il coraggio di rialzarsi
Il giornalista e avvocato Ennio Curcio ha intervistato Marrazzo, chiedendogli delle sue dimissioni da presidente della Regione Lazio. Marrazzo ha ammesso di aver commesso degli errori, come non dire la verità alla moglie e non denunciare subito il ricatto ai vertici dell’Arma. Ha chiarito che i veri responsabili del reato erano i carabinieri infedeli, successivamente condannati, e ha aggiunto: «Mi sono dimesso per opportunità, non perché fossi indagato o colpevole. Non sono mai stato indagato e non mi è mai stato recapitato un avviso di garanzia, il che rende la vicenda ancora più assurda». Ha poi parlato dell’uso della sessualità come strumento di potere, citando come essa sia stata utilizzata contro di lui, come contro le donne e la comunità LGBTQI+. Marrazzo ha sottolineato che i giornalisti e i social media dovrebbero riflettere su chi non ha la forza di resistere a tale pressione mediatica.
Il libro, secondo Marrazzo, riapre un capitolo irrisolto della nostra storia recente, facendo riferimento a via Gradoli e ai Servizi Segreti, un tema su cui la magistratura dovrebbe ancora indagare. Ha anche rivelato di aver rifiutato una candidatura europea per evitare che il libro potesse essere strumentalizzato politicamente. Il libro racconta la caduta e il riscatto di una famiglia e di un uomo che ha scelto di affrontare il passato per costruire un nuovo futuro.
Il racconto prende le mosse da un tragico pomeriggio di luglio 2009: Marrazzo è presidente della Regione Lazio con un alto gradimento, ma quel giorno quattro carabinieri lo filmano mentre si intratteneva con una trans e cercano di ricattarlo. Questo evento ha trasformato la sua vita di padre, marito, giornalista e politico. Nonostante fosse vittima di un ricatto, Marrazzo ha dovuto affrontare un’onda mediatica travolgente che lo ha costretto a rivedere la sua vita pubblica e privata, dando vita a questo libro, Storia senza eroi, che l’Associazione Ande ha scelto di presentare come parte di un percorso di riflessione civile sulle contraddizioni della contemporaneità.
La Presidente Roberta Porcelli ha evidenziato il valore del lavoro culturale svolto dall’Associazione Nazionale Donne Elettrici che, da 1946, si impegna a favorire la partecipazione al voto e a promuovere il dialogo con le forze politiche. L’Ande si dedica anche alla formazione su tematiche legate alla giustizia sociale e alla parità di genere, in una società in rapido cambiamento.

Umberto Landi

Dotato di abilità ai limiti del sovrumano, Umberto appartiene a quella nuovissima categoria di supergiornalisti che sanno farsi notare poco ma sono in grado di produrre tantissimo. La sua capacità di osservazione e la sua rapidità nel produrre testi interessanti ed efficaci è straordinaria, tanto che c’è persino chi è pronto a giurare che sia il frutto di un segretissimo esperimento di bioingegneria. Di poche parole, ha deciso di mettere le proprie capacità al servizio del territorio, senza mai giudicare ma sempre pronto a stimolare le riflessioni degli altri.

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