Anna Silvia Angelini: un premio per le donne

Anna Silvia Angelini, scrittrice e attivista, è impegnata nella lotta contro la violenza di genere attraverso la letteratura e l’associazionismo. Presidente della sezione di Nettuno dell’Associazione Indipendente Donne Europee, fondata nel 2013 per sostenere le vittime di abusi, ha istituito nel 2015 il centro d’ascolto Uscita di Sicurezza, offrendo supporto psicologico e legale. Il suo impegno le varrà il Premio La Rosa D’oro, che riceverà l’8 marzo nella sala Sassoli del Parlamento Europeo.
Attraverso la scrittura, Angelini denuncia la violenza sulle donne con opere come La Violenza Declinata (2019), Legate da un Sottile Filo Rosso (2022) e I Miei Occhi Ti Guardano (in uscita nel 2025). Ha ideato il Premio Donna d’Autore, evento ospitato alla Camera dei Deputati, per celebrare l’eccellenza femminile. Promuove l’uso delle nuove tecnologie per l’empowerment delle donne e ha ricevuto riconoscimenti come il Premio Culturale Internazionale Cartagine 2020, l’Athena Awards 2025 e un attestato dalla regione Lazio nel 2022.
Anna Silvia, il tuo impegno nella scrittura e nell’attivismo contro la violenza di genere sono noti. Raccontaci in cosa consiste il tuo lavoro.
Sono la presidente dal 2013 della AIDE Nettuno, che si occupa di divulgare arte e cultura. Nel mio percorso di organizzatrice di eventi e mostre d’arte, ho conosciuto la dura realtà della violenza sulle donne e ho deciso di aprire Uscita di Sicurezza, uno sportello antiviolenza nel territorio di Nettuno che dirigo personalmente, insieme a professionisti che fanno parte del direttivo della nostra associazione, molto apprezzata e conosciuta anche a livello nazionale. Il nostro centro si occupa di accogliere le donne vittime di violenza, con professionisti che garantiscono anzitutto l’anonimato; in secondo luogo, viene offerta una consulenza psicologica e, qualora ce ne fosse bisogno, anche una di tipo legale.Una volta iniziato il percorso, è possibile che si concretizzi la possibilità di usufruire dei rifugi, adatti a ospitare non solo chi chiede aiuto, ma in determinati casi anche eventuali figli minori. Si tratta, chiaramente, di una misura per lo più temporanea, atta a scongiurare la possibilità che una situazione già difficile sfoci in eventi ancor più drammatici.
Nei tuoi libri affronti spesso temi legati alla condizione femminile e alla violenza domestica. C’è una storia in particolare che ti ha colpita più di altre?
Ogni storia che ho raccontato mi ha segnata in modo profondo. Una in particolare riguarda una donna che, dopo anni di soprusi, ha trovato la forza di ribellarsi e ricostruirsi una vita. Il suo coraggio mi ha ispirata e ha rafforzato la determinazione nel continuare a scrivere e a lavorare per supportare le vittime.
Credi che la letteratura possa essere uno strumento efficace per combattere la violenza di genere?
Certamente. La scrittura ha un potere enorme: quello di informare, sensibilizzare e, soprattutto, far riflettere. Raccontare storie vere, denunciare ingiustizie e mostrare percorsi di rinascita può dare forza alle vittime e far comprendere al pubblico l’importanza di un cambiamento culturale. Mi sono resa conto che si parla poco di quello che accade all’interno di un centro che si occupa di dare sostegno alle donne vittime di violenza, e ho deciso di parlarne in prima persona nei testi, per portare alla luce quel lato ancora pieno di ombre.I miei libri sono uno strumento che aiuta le donne a comprendere come agire per tutelarsi, in una società che non le difende. Propongo soluzioni concrete per i bisogni di chi chiede aiuto. Per salvarci dalla violenza, c’è bisogno di prevenzione e di un grande cambiamento culturale e sociale.
Sei anche promotrice del prestigioso premio Donna d’Autore. Di che si tratta? E quando sarà la prossima edizione?
Il fulcro del Premio Donna d’Autore, è la celebrazione del femminile in contrapposizione alla negatività della cronaca criminale quotidiana.Quest’anno siamo arrivati alla nona edizione, che si terrà il 20 ottobre nella sala della Regina a Palazzo Montecitorio, a Roma. Scelgo di premiare eccellenze femminili che, nel corso dell’anno, si siano distinte per le capacità artistiche e professionali. Sono donne molto diverse tra loro, per personalità e carattere ma unite da una forte sensibilità, oltre che da amore e passione per il proprio lavoro. La stessa che metto io nella lotta quotidiana contro la violenza sulle donne.
Hai progetti futuri di cui puoi parlarci?
Sto lavorando a un nuovo libro. Un romanzo tratto da una storia vera che esplorerà il tema di chi assiste, quando i figli sono i testimoni indifesi della violenza domestica. Inoltre, continuerò con le attività di sensibilizzazione, incontri nelle scuole e collaborazioni con centri antiviolenza. Credo che l’educazione sia la chiave per prevenire la violenza.
Un messaggio che desideri lasciare alle donne che vivono situazioni di violenza?
Ti lascio una mia citazione: “C’è un momento nel quale devi decidere. O sei la principessa che aspetta di essere salvata, o sei la guerriera che si salva da sé…”. Non siete sole. C’è sempre una via d’uscita e persone pronte ad aiutarvi. Abbiate il coraggio di chiedere aiuto, perché meritate di vivere libere e felici.