Costume e Società

Gli studenti del Polo Liceale Zaleuco tra le meraviglie di Roccelletta di Borgia e Squillace

Dal Comitato Comunicazione Polo Liceale Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti

Bellissima esperienza, quella vissuta dagli studenti delle quarte classi del Polo Liceale Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino che, nelle giornate del 25 e 26 Febbraio, accompagnati dai docenti Caterina Sergi, Attilio Domenico Papandrea, Natale Maio, Antonia Valenti e Lucia Commisso per il Liceo Artistico di Siderno; Anna Damico e Ruta Sabalianskaite per il Liceo Classico; Dina Fuda e Maria Rosa Cricelli per il Liceo Scientifico di Gioiosa Ionica; patrizia Grollino, Laura Antonacci, Claudio Romeo, Antonino Pezzimenti, Maria Romeo, Roberta Napoli e Maria Francesca Piacente per il Liceo Scientifico Zaleuco, si sono recati in visita a Roccelletta di Borgia, nello specifico al Parco Archeologico nazionale di Scolacium, e a Squillace. Prima tappa Roccelletta di Borgia, in provincia di Catanzaro, lungo la splendida Costa degli Aranci. Qui i ragazzi hanno potuto visitare il Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, testimonianza diretta delle origini antiche della località, fondata all’epoca della Magna Grecia e abitata fino a oggi con una serie di interessanti stratificazioni storico-culturali. Il parco e l’annesso Museo Archeologico Nazionale di Roccelletta di Borgiasorgono su un vasto terreno coltivato a ulivi, già proprietà del barone Mazza, che tuttora gestisce l’uliveto e il bellissimo frantoio che vi ricade, musealizzato ad arte e sede di mostre ed eventi culturali. Il grande frantoio di Scolacium è tra gli edifici di archeologia industriale meglio conservati in Calabria. Il simbolo iconico del parco, visibile a grande distanza, è la Basilica di Santa Maria della Roccella, di epoca normanna (XI secolo), che testimonia la lunga continuità del sito, frequentato dall’età greca al Medioevo fino alla storia agricola dei nostri giorni. L’antica fondazione di Roccelletta diBorgiacoincide con quella della sub-colonia greca di Skylletion (di cui non si è conservato nulla) e della successiva città romana di Scolacium, i cui resti convivono in splendida armonia con la natura che li circonda: dagli spazi pubblici del Foro, dove si conservano tratti di strade lastricate e opere idriche, alla presenza di un teatro, un anfiteatro più a monte e l’area sacra della necropoli. I reperti quotidiani, così come i manufatti artistici più preziosi e una serie di statue e ritratti monumentali rinvenuti in fase di scavo, si possono ammirare nelle sale dell’annesso Museo Archeologico Nazionale. Di fronte al parco si estende il complesso della Chiesa Fortificata di Monisciano, un bell’esempio di chiesa-masseria con due torrioni circolari, adibita all’antica gestione del territorio fino al ’600 e parte della Diocesi di Squillace. Dopo la visita archeologica, il racconto identitario di Borgiaprosegue nel paese in collina, tra i palazzi gentilizi che hanno fatto la storia di questo territorio, prima fra tutti Palazzo Mazza, restaurato e sede di eventi, e le chiese più antiche. Un giro nel centro storico mostra anche il volto Liberty che l’abitato ha assunto dopo il terribile terremoto del 1783. I ragazzi hanno, poi, hanno proseguito verso il centro storico di Squillace, sempre in provincia di Catanzaro, situato a 350 metri di altezza. È abbracciato da due torrenti, Alessi e Ghetterello, e conserva tutto il fascino di quando era la colonia greca Skylletion, dipendente da Kroton e poi da Locri, e anche di quando divenne la colonia romana di Scolacium, che diede i natali a Marco Aurelio Cassiodoro, senatore e letterato romano, primo ministro e consigliere di Teodorico. I ragazzi si sono districati tra i tanti vicoletti, visitando il Duomo, con il Palazzo del Municipio, e il Castello Normanno, che domina imponente sulla vallata sottostante. Fu costruito nel IX secolo su un pre-esistente impianto bizantino. Tra le sue mura venne rinchiuso Tommaso Campanella. Infine, gli studenti hanno potuto visitare le tante botteghe di ceramica, di cui Squillace è rinomata, che portano avanti la tecnica dell’ingobbio graffito a risparmio, che dà vita alla splendida ceramica graffita. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha concesso a Squillace un riconoscimento unico in tutta la Calabria: la possibilità di utilizzare il marchio DOC sulle proprie ceramiche.

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