Reggio Capitale Italiana della Cultura 2027: un progetto di identità e futuro

L’audizione di Reggio Calabria per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2027 si è rivelata un momento di grande emozione e coinvolgimento. La città ha saputo mostrare il meglio di sé, grazie a un lavoro corale che ha visto impegnate le istituzioni, le associazioni culturali e le energie propositive del territorio. Non si tratta solo di un titolo, ma di una visione strategica per il futuro di Reggio, che punta sulla cultura come volano di sviluppo economico e sociale.
Un messaggio di unità e crescita per Reggio
Il sindaco Giuseppe Falcomatà, durante la seduta straordinaria del Consiglio Comunale, ha sottolineato come questa candidatura non sia solo un’opportunità simbolica, ma un progetto concreto per la crescita della città: «Reggio non è solo un luogo da cui partire, ma un luogo in cui tornare», coniando il concetto di «tornanza», rivolto ai giovani calabresi che, pur vivendo altrove, mantengono un legame indissolubile con la propria terra.
Falcomatà ha ribadito come la cultura rappresenti il vero motore della città, uno strumento per superare le divisioni e costruire una comunità coesa e inclusiva. Un’idea sostenuta anche dal presidente del Comitato promotore Andrea Riccardi, secondo cui Reggio Calabria ha tutte le caratteristiche per diventare un centro culturale di riferimento nel Mediterraneo, un ponte tra culture diverse in un periodo storico segnato da tensioni e divisioni.
Il sostegno trasversale e l’impegno istituzionale
L’iniziativa ha raccolto un ampio sostegno non solo dalla cittadinanza, ma anche da istituzioni locali e nazionali. Oltre 10.000 persone hanno sottoscritto il manifesto per Reggio Capitale della Cultura, dimostrando un entusiasmo e una partecipazione senza precedenti. Il progetto ha ricevuto l’appoggio dei 96 comuni della Città Metropolitana, delle quattro città capoluogo calabresi e della Città di Messina, a testimonianza dell’importanza strategica dell’iniziativa.
Nel corso del Consiglio Comunale, il consigliere Carmelo Versace ha ribadito che, indipendentemente dal verdetto finale, «Reggio ha già vinto», grazie all’unità e alla consapevolezza che questa candidatura ha generato tra i cittadini. Anche il consigliere Giuseppe Marino ha evidenziato il ruolo cruciale della cultura nel rilancio della città, ricordando come Matera, dopo la vittoria, abbia completamente trasformato il proprio tessuto economico e sociale.
Le infrastrutture e gli investimenti per la cultura
Uno degli elementi chiave del dossier di candidatura è la realizzazione di nuove infrastrutture culturali, tra cui il Museo delle Culture del Mediterraneo e il Museo del Mare, un’opera da 121 milioni di euro che rappresenta uno dei più grandi interventi pubblici nella storia recente della città.
«La programmazione unitaria e l’utilizzo delle risorse europee hanno reso possibile tutto questo», ha sottolineato il sindaco, rimarcando il lavoro svolto dall’assessore alla Programmazione Carmelo Romeo. L’obiettivo è quello di creare un sistema culturale forte e stabile, che vada oltre il 2027 e lasci un’eredità duratura per le future generazioni.
Un’opportunità da non sprecare
Il dibattito in Consiglio ha toccato anche altri aspetti dell’amministrazione cittadina, come l’approvazione delle aliquote IMU per il 2025, il nuovo regolamento per l’imposta di soggiorno e il riconoscimento di debiti fuori bilancio. Tuttavia, il tema dominante è rimasto quello della candidatura, che rappresenta una possibilità concreta per il rilancio di Reggio Calabria.
Il sindaco ha concluso con un appello all’unità: «Questo non è un traguardo personale o politico, ma una vittoria per la città. Dobbiamo far capire quanto siamo compatti intorno a questo progetto, perché solo così possiamo costruire un futuro migliore attraverso la cultura».
Indipendentemente dall’esito finale, Reggio ha già dimostrato di essere una città capace di emozionare, coinvolgere e costruire il proprio destino con fierezza e determinazione.