La chiesa dello Zopardo a Bovalino Superiore

Di Antonio Ardore
La chiesa di Santa Maria delle Grazie e del Santissimo Rosario venne edificata nel 1581, come riporta la data nel muro esterno della cappella e si trova nel piccolo borgo dello Zopardo a Bovalino Superiore. Viene chiamata anche chiesa del Soccorso in quanto un’antica chiesa si trovava nel vallone del Soccorso e, crollata per vetustà, venne trasferito il beneficio omonimo alla chiesa dello Zopardo. La chiesa è formata da una sola navata con abside semicircolare in cui c’era l’altare romanico con la statua di Santa Maria delle Grazie e ha una cappella, a sinistra, con altarino, nella quale era conservato il quadro della Madonna del Rosario. Si entra da 2 porte, la piccola rivolta a oriente, di fronte l’altarino del Rosario come per proteggere il paese dagli attacchi turchi, e l’altra, la grande, di fronte l’altare maggiore che guarda a mezzogiorno, con uno splendido portale in pietra tufacea dura di stile gotico con bassorilievi con tralci di vite sulle spalle dell’arco e una rosa, un’aquila e 3 amorini sull’archivolto.
La chiesa Santa Maria delle Grazie e del SS. Rosario, dopo la seconda guerra mondiale, subì il crollo di parte del tetto, cancellando affreschi e stucchi barocchi che la decoravano, c’è da ricordare che il parroco, venuto a sapere che il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi doveva passare da Bovalino Superiore per recarsi a Natile dopo la disastrosa alluvione dell’ottobre 1951, raccolse il popolo della frazione e, nel fermare il corteo, chiese al politico dei soldi per riparare la chiesa, questi lasciò delle banconote di propria tasca e, dopo la ripartenza, il parroco divise l’offerta avuta al popolo.
Negli anni ’60 il maestro Ferdinando Ceravolo prese la statua della Madonna delle Grazie, la fece restaurare presso un laboratorio artistico di Roma e la sistemò nella chiesa di Pozzo.
Con l’avvento degli anni ’70 la Sovrintendenza ai Beni artistici e storici di Cosenza ha dichiarato il portale monumento nazionale, e il Genio civile segnalò al Comune di Bovalino e alla Curia vescovile di Locri la pericolosità della chiesa del Rosario, fatta in muratura ordinaria di pietrame e malta, presentava delle lesioni che compromettevano la stabilità, chiusa al culto da diversi anni.
Agli inizi del 1982 il portale gotico venne murato come per non fare vedere agli uomini la bellezza di questo immobile, non praticato e abbandonato all’incuria del tempo.
All’inizio del nuovo millennio, il Fondo Ambiente Italiano (FAI) informò il sindaco di Bovalino che alcune persone avevano segnalato la chiesa dello Zopardo come immobile da recuperare e, infatti, venne cinta da impalcature, furono intonacati i muri esterni e rifatto nuovo tutto il tetto e, dopo 20 anni, venne smurato il portale gotico, rendendo visibile l’interno della chiesa. Doveva essere la più bella chiesa del paese, basti ricordare le tante tavolette con stucchi barocchi che decoravano i muri interni e andati distrutti col passare del tempo.
C’è da ricordare che, nei decenni passati, quando Bovalino Superiore veniva circondata dalla nebbia, una vecchia signora del borgo dello Zopardo si recava alla chiesa del Rosario e suonava le campane e, come per incantesimo, la nebbia si diradava e ritornava il sereno.
La chiesa aveva due campane: la grande ha incise le parole Santa Maria prega per noi, Orazio Costanzo procuratore e opera di Salvatore Borgia, da un lato c’è l’immagine della Madonna delle Grazie e dall’altra la sigla IHS e ha come nome Grazia e l’anno 1714. La piccola apparteneva alla chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta, distrutta dal terremoto del 1783, porta l’anno 1595 e l’immagine della Madonna nell’atto di allattare Gesù Bambino e si chiama San Michele Arcangelo.