Le prime del Polo Liceale Zaleuco tra le bellezze storiche e naturali di Tropea e Zungri

Dal Comitato Comunicazione Polo Liceale Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti
Un’esperienza indimenticabile per gli studenti delle prime classi del Polo Liceale Zaleuco – Oliveti – Panetta – Zanotti, guidato dalla Dirigente Carmela Rita Serafino, che, nei giorni 5, 6 e 7 Marzo, si sono recati a Zungri e Tropea, in provincia di Vibo Valentia, accompagnati dai docenti Patrizia Carbone, Daniela Circosta, Giuseppe Barreca per il Liceo Artistico di Siderno; Salvatore Panetta, Angelina Caparello, Roberto Schirripa e Cristina Logozzo per il Liceo Classico; Maria Romeo, Manuela Starvaggi, Cecilia Alecci, Teresa Condò, Patrizia Grollino, Elisabetta Longo, Marco Romeo, Antonella Riccio e Francesco Fontana per il Liceo Scientifico Zaleuco; Nicola Marando, Domenico Ameduri e Fabrizio Lo Faro per il Liceo Scientifico di Gioiosa Jonica. La prima tappa è stata la visita all’insediamento rupestre di Zungri, un luogo magico sospeso nel tempo. Un gioiello scavato nella roccia friabile del posto, alla maniera dell’antico vivere in una grotta tipico di molte aree del Mediterraneo. Il luogo, noto come Grotte degli Sbariati, rappresenta un esempio suggestivo di un antico abitato ricavato nella roccia viva. Visitare questa città di Pietra e i suoi incantevoli dintorni paesaggistici è come fare un salto indietro nel tempo, godendo la bellezza del mare e dei monti che la circondano. Si estende per circa 3.000 m2 e vi si accede scendendo giù per un sentiero nel verde, al termine del quale si vede comparire la Piccola Petra Calabrese. Le pareti di roccia, scavate in nuclei diversi, con ambienti adibiti a varie destinazioni d’uso, costituiscono l’abitato di un’antica comunità nota come gli Sbariati. Le Grotte degli Sbariati si raggruppano in una decina di unità rupestri, in parte scavate nella roccia e in parte edificate, utilizzate sia come abitazioni, sia per il ricovero di animali domestici, la produzione di vino, calce e l’immagazzinamento delle granaglie. Nel museo della Civiltà Rupestre e Contadina, sito nelle vicinanze, i ragazzi hanno potuto ammirare una ricca collezione di oggetti, rappresentativi della cultura materiale e tradizionale di questa zona e delle abitudini di vita tra il XIX e il XX secolo. Cinque le sezioni espositive: quella contadina, della tessitura, del ferro, degli abiti, e quella domestica. Nella seconda parte della giornata gli studenti hanno visitato Tropea, definita la Perla del Mediterraneo, situata su un tratto di costa denominato Costa degli Dei. La città si divide in due parti: quella superiore, dove vive la maggior parte della popolazione e la cosiddetta Marina, a ridosso del porto turistico. La parte superiore si sviluppa su una roccia, a picco sul mare, e racchiude il centro storico, costruito attorno a palazzi nobiliari del Settecento e dell’Ottocento, dove spicca la Cattedrale di Maria Santissima di Romania, ovvero il Duomo di Tropea,dedicato alla Madonna di Romania, protettrice della città,chesi presenta come un edificio a pianta basilicale su tre navate, divise da pilastri ottagonali in conci policromi, come vuole lo stile Romanico-Normanno. Fu edificato nel 1163 e rimaneggiato più volte nei secoli fino al restauro novecentesco, che cancellò ogni traccia dello stile originario.Al suo interno ospita numerose opere d’arte: le statue in marmo carrarese della Madonna della Libertà (XVII secolo), e della Madonna del Popolo (1555); un pulpito settecentesco in marmi policromi con bassorilievo della Natività (1600); l’altorilievo marmoreo della Resurrezione di Gesù attribuito alla scuola di Antonello Gagini (Rinascimento). I ragazzi, poi, partendo da Piazza Vittorio Veneto, con al centro il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, hanno imboccato Corso Vittorio Emanuele, con i suoi negozi tipici, che li ha condotti direttamente all’affaccio panoramico su Santa Maria dell’Isola, una delle più rappresentative icone turistiche della Calabria. Come tutti i Santuari Mariani in Calabria, anche quello di Tropeaha origini antiche, forse precedenti l’XI secolo. L’interno ospitava alcune tombe medievali: la prima nota come tomba del Maestro di Mileto, la seconda raffigurate l’Ecce Homo con due figure femminili, e una terza bizantina. L’originaria struttura bizantina della chiesa è stata sostituita nel corso dei secoli da quella attuale, basilicale trinavata, con pilastri e volta a botte.
Nella splendida Costa degli Dei è incastonata una perla preziosa, famosa in tutto il mondo, luogo di antichissime leggende e di storia millenaria: il suo nome è Tropea.
Salvatore Tripaldi