Il demonio nella società contemporanea: le riflessioni e gli insegnamenti di Don Nicola Salsa

Il demonio, spesso relegato a superstizione o metafora, rappresenta non solo un’entità religiosa, ma anche un simbolo delle forze distruttive nella società e nell’individuo. Egoismo, ingiustizie, potere e alienazione sono alcune delle sue manifestazioni moderne.
Don Nicola Salsa, sacerdote e teologo, approfondisce questo tema nei suoi podcast, offrendo una visione che unisce spiritualità, cultura e psicologia.
Lo abbiamo intervistato per saperne di più.
Qual è la sua opinione sull’esistenza del demonio e sui suoi effetti sugli uomini?
L’esistenza del demonio, per la Chiesa, non è una questione di fantasia o di semplice folklore, ma un aspetto serio della nostra fede. Il demonio, inteso come una realtà spirituale maligna, è una presenza che, in qualche modo, sfida l’uomo a fare delle scelte, ma al tempo stesso vuole allontanarlo da Dio. La nostra fede ci insegna che il demonio è un angelo caduto, un’entità che ha rifiutato la volontà di Dio e cerca di trascinare l’uomo nella sua ribellione.
Quindi, per lei, il demonio è una figura reale, non solo simbolica?
Sì, esattamente. Il demonio non è solo un simbolo del male o della tentazione, ma una forza spirituale che agisce nel mondo. Ovviamente, la nostra percezione di questa realtà è limitata, poiché non possiamo percepire direttamente il demonio con i nostri sensi fisici. Tuttavia, i segni della sua presenza sono visibili nei comportamenti umani, nelle scelte di male, nelle divisioni, nell’odio e in tutti quei frutti che portano l’uomo lontano dalla verità e dall’amore di Dio. La pervasività del male è molto più grande della somma dei singoli atti malvagi. Scopo del diavolo non è quello di spaventarci, perché otterrebbe l’effetto di spingerci verso Dio. Il suo fine è quello di farci credere o che siamo troppo in gamba e bravi per aver bisogno di Dio o che Dio non sia buono e non ci voglia o possa perdonare. In entrambi i casi vuole tenerci lontano da Dio Padre.
E quali sono gli effetti collaterali che il demonio può avere sull’uomo?
Gli effetti sono molteplici e spesso sottili. Si perde gradualmente pace, speranza e gioia. Il demonio agisce tramite la tentazione, facendo percepire il peccato come privo di conseguenze o persino vantaggioso. Questo porta a una distorsione della coscienza, fino ad abituarsi al male. Più gravi possono essere le possessioni o oppressioni demoniache che, sebbene rare, sono segni di un male spirituale profondo. Il tema delle possessioni diaboliche si distingue nettamente dai disturbi psichiatrici, proprio perché riguarda condizioni umane che sfuggono alle categorie di analisi della psicologia e della psichiatria. A differenza dei disturbi psichiatrici, alcune manifestazioni sfuggono però alle spiegazioni scientifiche e sono riconosciute come autentiche possessioni. Quando si parla del diavolo si intende una entità che cerca di allontanare i singoli e le comunità di persone lontano da Dio.
Quindi il demonio agisce non solo sugli individui, ma anche sulle società?
Assolutamente. Se guardiamo alla storia, possiamo vedere che intere nazioni o culture sono state influenzate dal male. Penso alle guerre, all’ingiustizia, alla corruzione. Questi sono tutti effetti che vediamo nella società quando l’uomo si allontana dalla verità, dalla moralità e dalla giustizia divina. Il demonio cerca di seminare discordia, invidie e divisioni tra le persone, creando caos nelle comunità. Il diavolo non compie il male al posto degli uomini, ma ci pone nella condizione di vedere nel male una soluzione facile e immediata a problemi reali e ci spinge a compiere azioni che solo all’apparenza sembrano buone, ma poi non lo sono negli effetti o nelle conseguenze.
Questo significa che l’uomo ha una certa responsabilità nel cedere a questa influenza?
L’uomo ha certamente una responsabilità. Dio ci ha dato il libero arbitrio, la capacità di scegliere il bene o il male. Se cediamo alla tentazione, se non coltiviamo una vita di preghiera, se non restiamo saldi nella fede, siamo – indubbiamente – più vulnerabili. La protezione viene prima di tutto dalla grazia di Dio, che ci dà forza, ma anche dalle pratiche spirituali quotidiane come la preghiera, la confessione, la lettura della Bibbia, l’eucaristia. Non dimentichiamo poi l’importanza della comunità cristiana, che ci sostiene nel cammino di fede. Accanto a questi strumenti abbiamo anche il discernimento, cioè la capacità di sviluppare il senso profondo per le scelte da fare, capire da dove vengono i pensieri e dove essi ci stanno portano.
Come possiamo evitare di farci sopraffare da questa forza maligna?
La chiave è mantenere – quotidianamente – una vita spirituale forte e autentica. La fede non è una questione di conoscenza teorica, ma di relazione personale con Dio. Quando camminiamo con Dio, anche nelle difficoltà della vita, troviamo la forza di resistere al male. Non siamo soli, e questa è la cosa più importante da ricordare. Il demonio può tentare, ma con la preghiera, la fede e l’amore di Dio possiamo superare, sempre, ogni ostacolo. Se siamo con Dio e ricerchiamo con la preghiera la carità, la verità e il dono di se stessi, non abbiamo da temere nulla.