Attualità

L’invenzione della pila e il suo impatto sulla società

Quel che Nessuno vi ha detto

Bentornati a Quel che Nessuno vi ha detto, rubrica con la quale ogni settimana analizziamo eventi storici avvenuti nella data di pubblicazione, valutandone le implicazioni e le conseguenze che ancora oggi risuonano nella società contemporanea.
Il 20 marzo 1800, Alessandro Volta annunciò ufficialmente alla Royal Society di Londra la creazione di un dispositivo in grado di generare corrente elettrica continua, basandosi sugli studi precedenti di Luigi Galvani sull’elettricità animale. Si tratta della pila elettrica, dispositivo che segna un momento di svolta nella comprensione e nell’utilizzo dell’elettricità e l’inizio dell’elettrochimica come disciplina scientifica, aprendo nuove possibilità sperimentali e teoriche che trasformeranno profondamente la scienza e la tecnologia.
La pila voltaica era costituita da una successione di dischi di zinco e rame, separati da strati di feltro o cartone impregnati con una soluzione elettrolitica. Questa configurazione, determinando una differenza di potenziale tra i due metalli, permise per la prima volta la generazione di una corrente elettrica stabile e controllabile. L’impatto della scoperta fu immediato: la comunità scientifica riconobbe la portata rivoluzionaria del dispositivo, e Volta ricevette numerosi riconoscimenti tra cui una medaglia d’oro da parte di Napoleone Bonaparte nel 1801. La sua invenzione ispirò un’ondata di ricerche e applicazioni che avrebbero determinato il futuro dell’elettricità.
Prima della pila, la produzione di elettricità era limitata a dispositivi capaci di fornire scariche brevi, come la bottiglia di Leida. Con la pila, invece, fu possibile disporre di una fonte costante di energia elettrica, dando impulso a nuove sperimentazioni e a una comprensione più profonda delle interazioni tra elettricità e materia. Già pochi mesi dopo l’annuncio di Volta, William Nicholson e Anthony Carlisle sfruttarono la pila per realizzare l’elettrolisi dell’acqua, isolando idrogeno e ossigeno e dimostrando la correlazione tra elettricità e reazioni chimiche. Questo esperimento fu solo il primo di una lunga serie di scoperte che avrebbero rivoluzionato la chimica e la fisica.
Humphry Davy condusse studi fondamentali utilizzando la pila voltaica, giungendo alla conclusione che gli effetti elettrici erano il risultato di reazioni chimiche. Attraverso l’elettrolisi, riuscì a isolare elementi come sodio, potassio, calcio e magnesio, contribuendo alla fondazione della chimica moderna. I suoi esperimenti segnarono l’inizio della comprensione dei legami tra elettricità e materia, un campo che avrebbe portato nel tempo alla nascita dell’elettrochimica e allo sviluppo di nuove tecnologie per l’industria. Inoltre, l’invenzione della pila fu determinante per lo sviluppo dei primi sistemi di trasmissione elettrica, ponendo le basi per il telegrafo e, più in generale, per l’elettronica e le telecomunicazioni.
L’influenza della pila di Volta non si è fermata al XIX secolo. Oggi, la sua evoluzione più diretta, la batteria, rappresenta un pilastro dell’era tecnologica moderna. Dai dispositivi elettronici portatili ai veicoli elettrici, fino ai sistemi di accumulo per energie rinnovabili, la possibilità di immagazzinare e utilizzare energia elettrica in modo efficiente ha trasformato radicalmente la società. Senza le batterie, molte delle tecnologie che oggi consideriamo essenziali non sarebbero possibili.
L’innovazione nel settore delle batterie continua senza sosta: le batterie agli ioni di litio hanno rivoluzionato il mondo dell’elettronica di consumo e della mobilità sostenibile, consentendo lo sviluppo di smartphone, computer portatili e automobili elettriche. Nel frattempo, le ricerche attuali sono orientate verso tecnologie più efficienti e sostenibili, tra cui batterie a stato solido e sistemi di accumulo basati su nuovi materiali, come il sodio o il grafene, che potrebbero garantire maggiore sicurezza e durata nel tempo.
L’invenzione della pila ha avuto un impatto incalcolabile sul progresso scientifico e tecnologico. Ciò che nacque come un esperimento per comprendere l’elettricità animale si è evoluto in uno degli strumenti fondamentali della civiltà moderna. La pila di Volta non solo ha reso possibile la rivoluzione industriale elettrica, ma continua a plasmare il nostro futuro, aprendo nuove frontiere nell’energia e nella tecnologia. Oggi, la ricerca sulle batterie e sui sistemi di accumulo dell’energia è una delle aree più promettenti della scienza, con il potenziale di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e di garantire un futuro più sostenibile per le prossime generazioni.

Foto di Markkv – Opera propria, CC BY-SA 4.0

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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