Giovanni Scifoni e la “Superstar del Medioevo”: un monologo che incanta e fa riflettere

Giovanni Scifoni torna sul palcoscenico con uno spettacolo sorprendente e vibrante, Fra’ – San Francesco, la superstar del Medioevo, in scena al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, dove ho avuto il piacere di vederlo. Un’opera che mescola con maestria comicità e riflessione, unendo il fascino della giullarata medievale alla profondità spirituale di un Santo che, come pochi, ha toccato il cuore degli uomini.
Scifoni è stato il vero mattatore della serata, conclusa con una standing ovation che ha profondamente emozionato l’artista, tanto da proporre un selfie con gli astanti in ricordo della piacevole serata.
L’attore romano dà voce a un Francesco umano, pieno di contraddizioni e passioni, in un racconto che sfida le barriere temporali e culturali, mescolando passato e presente, spiritualità e teatro. La regia di Francesco Ferdinando Brandi accompagna il pubblico attraverso i dilemmi più profondi del Santo di Assisi: la povertà, la castità, l’obbedienza, il rapporto con la Chiesa e la crisi interiore degli ultimi anni. Il risultato è un monologo coinvolgente e sincero, che non si limita a offrire risposte facili, ma invita lo spettatore a riflettere su temi universali.
Lo spettacolo è arricchito da influenze che richiamano Dario Fo. Una scelta stilistica che risalta fin dalle prime battute, in un racconto che affonda le radici nell’essenza stessa del personaggio. Francesco, definito spesso il “giullare di Dio”, non è dipinto in modo dispregiativo, ma come una figura capace di parlare a tutti, grazie a un linguaggio semplice e diretto che non richiede cultura o istruzione per essere compreso. Scifoni, con una gestualità ispirata a quella di giullari e trovatori, restituisce al pubblico una figura vibrante e al tempo stesso accessibile, proprio come era il Santo medievale.
Sul palco, il protagonista è affiancato da tre musicisti – Luciano Di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli – che, vestiti da frati, arricchiscono lo spettacolo con una colonna sonora evocativa. Le musiche medievaleggianti, composte da Di Giandomenico e suonate con strumenti a corda, a fiato e a percussione, accompagnano magistralmente il monologo, enfatizzando le azioni e le parole di Francesco.
La narrazione si snoda attraverso i momenti più significativi della vita del Santo, dall’iniziale desiderio di diventare cavaliere alla sua conversione radicale, passando per la rinuncia a ricchezze e fama. Scifoni dipinge un Francesco profondo, che affronta le sue contraddizioni, la lotta interiore tra ego e umiltà, il rapporto con il Papa e con i suoi confratelli, senza però rinunciare mai al sorriso, alla letizia e all’ironia, qualità evidenziate con grazia e maestria. La sua interpretazione non è solo un tributo al patrono d’Italia, ma anche un viaggio nelle sfumature dell’animo umano, un’esplorazione di quella dicotomia tra virtù e mancanza, tra aspirazione e ispirazione, che segna il cammino del Santo.
Anche la scenografia essenziale, ma carica di significato, lascia spazio alla potenza della parola e della performance, creando un’esperienza coinvolgente e intima.
L’aspetto più affascinante dello spettacolo è proprio questa capacità di mescolare la comicità con la riflessione profonda. Le battute brillanti, anche sul clero e sulla fede, sono sempre seguite da un invito a pensare, in un delicato equilibrio che mantiene viva l’attenzione del pubblico per tutta la durata. Scifoni non si limita a interpretare San Francesco: diventa lui stesso il personaggio, creando una connessione immediata con ogni singolo spettatore.
Il protagonista in scena si conferma un narratore eccezionale, capace di raccontare con sincerità e ironia la complessità dell’esistenza umana. Fra’ – San Francesco, la superstar del Medioevo non è solo uno spettacolo teatrale, ma un’esperienza che lascia un segno nel cuore e nella mente di chi assiste, invitando alla riflessione, sempre con un sorriso, spingendolo a guardare la propria vita con occhi nuovi.