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Lungomare di Bovalino: le preoccupazioni e denunce del Gruppo “SiAmo Bovalino”

Con l’arrivo della stagione estiva 2025, il lungomare San Francesco da Paola di Bovalino continua a presentarsi come un cantiere aperto, con tempi di completamento incerti e un preoccupante silenzio da parte delle istituzioni. Il Comune di Bovalino ha recentemente concesso una seconda proroga di 90 giorni (Determina R.G. nº 268 del 01/04/2025), spostando la scadenza al 4 luglio 2025, una data che per il Gruppo Consiliare SiAmo Bovalino rischia di compromettere l’intera stagione turistica con pesanti conseguenze sull’economia locale.
Come evidenziato nella nota del Gruppo il progetto, finanziato con 2 milioni di euro (circa 4 miliardi delle vecchie lire), era destinato a ripristinare e mettere in sicurezza un tratto di 130 metri del lungomare danneggiato dalla mareggiata del 2019. Tuttavia, a oltre sei anni dall’assegnazione dei fondi, i lavori risultano ancora incompleti, caratterizzati da una gestione inefficiente e da scelte progettuali discutibili. Nonostante le ingenti risorse, l’opera rischia di non coprire nemmeno l’intero tratto previsto.
Per SiAmo Bovalino le criticità principali includono la seconda proroga consecutiva di 90 giorni, la massima possibile, concessa a breve distanza dalla prima, la persistenza di “problemi geologici” e danni da mareggiate, che richiedono una nuova perizia di variante non ancora formalmente approvata e la proroga concessa senza un quadro progettuale aggiornato, basandosi su una relazione tecnica interlocutoria.
Il gruppo consiliare di opposizione SiAmo Bovalino esprime pertanto forte preoccupazione per questa gestione, definendola disorganica e confusa. sottolinea la mancanza di pianificazione, una superficialità evidente e una leggerezza amministrativa che ha portato a ritardi ingiustificati. La domanda chiave posta dal gruppo è: “Com’è possibile che criticità geologiche emergano solo in fase esecutiva, a lavori avviati da mesi?”
Le ricadute sulla comunità sono evidenti e significative. Le attività commerciali e turistiche sono compromesse, e gli imprenditori locali stanno perdendo fiducia nell’Amministrazione. C’è una mancanza di garanzia che i lavori possano essere realmente conclusi entro la nuova scadenza del 4 luglio. Inoltre, i tempi tecnici necessari per completare i lavori sembrano incompatibili con l’inizio della stagione balneare, anche nel caso in cui i lavori vengano portati a termine in tempo.
In risposta a questa situazione, il comunicato di SiAmo Bovalino sollecita l’Amministrazione a prendere delle misure urgenti. Chiedono chiarimenti pubblici sulle cause dell’ulteriore ritardo e l’accertamento delle responsabilità tecniche per quanto riguarda i lavori in corso. Inoltre, insistono affinché vengano adottate misure concrete per garantire la riapertura del lungomare prima dell’inizio della stagione estiva.
Oltre al lungomare, il gruppo denuncia anche un assetto urbano disordinato e poco sicuro. Il traffico è caotico e manca di regolamentazione, mentre i marciapiedi sono impraticabili, spesso invasi da rifiuti. Ci sono anche occupazioni abusive e problemi derivanti da lavori di riqualificazione mal gestiti. Inoltre, lo stadio comunale si trova in condizioni indecorose, contribuendo ulteriormente al degrado urbano.
“Prima dei titoli servono i servizi. Prima dei riconoscimenti, occorre visione,” afferma il gruppo, criticando il fatto che Bovalino si presenti ferito e trascurato, privo di quella dignità infrastrutturale che dovrebbe precedere ogni forma di onorificenza.
Concludendo, SiAmo Bovalino ribadisce l’impegno a vigilare, denunciare e difendere l’interesse pubblico, opponendosi a ogni forma di sciatteria e improvvisazione amministrativa.

Umberto Landi

Dotato di abilità ai limiti del sovrumano, Umberto appartiene a quella nuovissima categoria di supergiornalisti che sanno farsi notare poco ma sono in grado di produrre tantissimo. La sua capacità di osservazione e la sua rapidità nel produrre testi interessanti ed efficaci è straordinaria, tanto che c’è persino chi è pronto a giurare che sia il frutto di un segretissimo esperimento di bioingegneria. Di poche parole, ha deciso di mettere le proprie capacità al servizio del territorio, senza mai giudicare ma sempre pronto a stimolare le riflessioni degli altri.

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