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AMA Calabria, risate contagiose e riflessione con “Il viaggio del papà”

Divertimento e riflessione si fondono in Il viaggio del papà, commediacon Maurizio Casagrande al Teatro Comunale di Catanzaro. Un’opera che pulsa di vita, nata dalla sinergia di Casagrande e Francesco Velonà, in cui leggerezza e profondità si incontrano. Con sensibilità, esplorano un rapporto padre-figlio segnato da incomprensioni, mentre con coraggio affrontano temi come la crisi climatica. Casagrande e Velonà dipingono quadri di vita vibranti di contrasti, in cui ironia e malinconia danzano insieme. Ogni parola è un invito alla riflessione, alla riscoperta della bellezza che lega gli esseri umani. La regia di Casagrande trasforma il palcoscenico in un regno incantato, in cui i confini tra realtà e immaginazione si dissolvono. Gli attori, con passione contagiosa, danno vita a personaggi indimenticabili, facendo sentire il pubblico parte del loro destino.
Geppy (Maurizio Casagrande), uomo egoista e superficiale, si trova a dover affrontare la paternità di un figlio, Nino (Michele Capone), con il quale ha un pessimo rapporto. Geppy è titolare di un’azienda d’imballaggi in plastica, mentre Nino combatte l’inquinamento atmosferico. Un naufragio su un’isola di plastica diventa il catalizzatore di un viaggio interiore che lo porterà a riconsiderare i suoi valori.
Ania Cecilia, interprete della sirena, incanta la scena con la sua presenza eterea, tessendo fili invisibili che influenzano il cammino di crescita di padre e figlio. Artista poliedrica e cantautrice dalla voce potente, Ania Cecilia infonde nelle sue canzoni l’urgenza del messaggio ambientalista. La sua sirena non è solo monito: la sua presenza scenica è un delicato equilibrio tra il sorriso inatteso e la pausa riflessiva, in grado di arricchire la narrazione.
Maurizio Casagrande, con la sua comicità vulcanica, incendia il teatro. Ogni battuta è un dardo scagliato con precisione, che colpisce nel segno e fa vibrare il pubblico. Incarna un uomo egocentrico e superficiale, che si nasconde dietro la maschera dell’imprenditore di successo, ma che in realtà è un concentrato di ignoranza e fragilità.
La sua comicità è un equilibrio perfetto tra ironia, sarcasmo e umorismo surreale. Gioca con le parole, i gesti e le espressioni, creando situazioni divertenti e profonde. Le sue battute sono intelligenti e pertinenti, mai volgari. Irresistibili i jingles su canzoni famose.
Geppy è un concentrato di contraddizioni: un uomo che si crede un dio ma che in realtà è un bambino viziato. La sua arroganza, ignoranza e incapacità di affrontare la realtà fanno ridere il pubblico, ma allo stesso tempo emerge la sua umanità, fragilità e paura di essere solo.
In Il viaggio del papà la sua comicità smaschera le ipocrisie della società, denuncia l’inquinamento e critica i rapporti umani. È anche una forma di catarsi, un modo per esorcizzare le paure del nostro tempo. Con una storia semplice, fa ridere e riflettere sul senso della vita, sull’importanza dei legami famigliari e sulla necessità di proteggere il pianeta.
Interessanti i momenti canori con Ania Cecilia e Maurizio Casagrande, che dimostra una buona vocalità. I brani, scritti dalla cantautrice, sintetizzano il messaggio dello spettacolo.
Nella scenografia essenziale, ma di grande impatto, l’isola di plastica si staglia con i suoi colori vivaci contro la desolazione del paesaggio. Gli oggetti di plastica, trasformati in elementi scenici, acquisiscono una nuova bellezza inquietante, diventando simbolo del nostro impatto ambientale. Sulle pareti del palcoscenico, tramonti e albe evocano la bellezza originaria minacciata dalla plastica.
La ballerina di popping Arianna Pucci incarna gli animali dell’isola, creando un’atmosfera metaforica e onirica. Giovanni Iovino, nei panni di un novello Wilson, aggiunge un tocco ironico e comico, mentre la sua anima da Pinocchio cerca il gatto e la volpe.
Con un finale inatteso e toccante, Il viaggio del papà lascia nello spettatore una profonda riflessione, sublimata dal vibrante duetto tra Maurizio Casagrande e Ania Cecilia. La storia dal lieto fine è accolta da un caloroso applauso, amplificato dalle sentite parole di Maurizio Casagrande. Il viaggio del papà, insomma, chiude in bellezza un’altra stagione teatrale di successo.

Umberto Landi

Dotato di abilità ai limiti del sovrumano, Umberto appartiene a quella nuovissima categoria di supergiornalisti che sanno farsi notare poco ma sono in grado di produrre tantissimo. La sua capacità di osservazione e la sua rapidità nel produrre testi interessanti ed efficaci è straordinaria, tanto che c’è persino chi è pronto a giurare che sia il frutto di un segretissimo esperimento di bioingegneria. Di poche parole, ha deciso di mettere le proprie capacità al servizio del territorio, senza mai giudicare ma sempre pronto a stimolare le riflessioni degli altri.

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