Francesco: il Papa che meglio di ogni altro ha incarnato umiltà, umanità e speranza

Di Greta Panetta – studentessa del Liceo Classico Ivo Oliveti di Locri
Il 21 aprile del 753 a.C. i due fratelli Romolo e Remo fondarono la cosiddetta Città Eterna, cioè Roma. Esattamente 2778 anni dopo, il 21 aprile del 2025, muore uno dei papi più rivoluzionari della storia. Sono state proprio le idee innovative di Papa Francesco a distinguerlo come personalità da tutti i papi che si sono susseguiti nel corso della storia.
Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Papa nel 2013, e ha portato con sé una ventata di cambiamento nella Chiesa Cattolica, soprattutto per il suo stile pastorale, il linguaggio diretto e l’attenzione ai temi sociali. Non ha cambiato la dottrina in modo radicale, ma ha introdotto un approccio migliore verso la religione in generale, sicuramente più inclusivo e meno giudicante. Tra le sue numerose semplici e grandi affermazioni, ad esempio, c’è una che risale al 2013, quando disse: «Chi sono io per giudicare un gay che cerca Dio?». Pur mantenendo la dottrina ufficiale, quindi, Francesco ha promosso un atteggiamento di accoglienza e rispetto verso le persone LGBTQ+, più di quanto avessero fatto i suoi predecessori.
È stato inoltre uno dei primi papi a parlare apertamente contro l’economia dell’esclusione e a denunciare il culto del denaro. Ha criticato duramente il sistema economico globale che crea disuguaglianze e sfrutta i più deboli affermando come, in un mondo in cui spesso la Chiesa è stata vista come alleata del potere, lui ha preso posizioni molto forti a favore dei poveri, degli esclusi e contro un sistema economico che, come dice lui, “uccide” chi non riesce a stare al passo.
Tra i suoi interventi più significativi ne ricordiamo molti rivolti alle donne dato che, pur non aderendo al sacerdozio femminile, ha fatto passi significativi verso una maggiore inclusione del genere femminile in ruoli decisionali all’interno della Curia e della vita ecclesiastica. Per tutti questi innovamenti e molti altri, l’ormai ex vescovo di Roma, durante il suo pontificato, è stato designato come un vero e proprio rivoluzionario non solo nell’ambito ecclesiastico, ma anche nei cuori delle persone e dei discepoli che lo hanno sempre considerato come un vero e proprio maestro da seguire.
Fin dal primo momento, Papa Francesco ha scelto di rinunciare agli orpelli del potere: Ha abitato nella residenza di Santa Marta anziché negli appartamenti papali, si è mostrato vicino alla gente comune, e ha spesso abbandonato i discorsi preparati per parlare in modo diretto e autentico.
Per tutti questi motivi Papa Francesco ha lasciato un’eredità di umiltà, umanità e speranza perché ha incarnato questi valori in modo autentico e coerente, non solo con le parole, ma con la sua vita quotidiana. L’umiltà è sempre stata il suo segno distintivo, fin dal giorno della sua elezione, quando si è affacciato al balcone di San Pietro e, invece di benedire subito la folla, ha chiesto come prima cosa una preghiera per lui, frase che da allora ha sempre pronunciato alla fine di ogni sua benedizione.
Ha viaggiato in auto modeste, si è rifiutato di indossare abiti sontuosi, ha lavato i piedi ai detenuti, ai migranti e a persone di ogni religione, e tutti questi gesti simbolici ci hanno fatto capire quanto lui credesse in questa realtà.
Papa Francesco ha sempre parlato con il cuore, in modo diretto, semplice, comprensibile, e la sua umanità si è vista nella compassione verso chi soffre, nella tenerezza con cui ha abbracciato malati, bambini, poveri. Ha dato voce a chi non ne aveva, difendendo i migranti, i carcerati, le vittime di guerre e abusi, sempre ricordando che ogni persona ha dignità, indipendentemente da status, religione o origine. E, infine, in un’epoca spesso segnata da paura, divisioni e disillusione, Papa Francesco ha portato speranza, insistendo sul fatto che il bene è sempre possibile, che nessuno è mai perduto, che anche il dolore può essere trasformato. Ha sempre incoraggiato a guardare avanti con fiducia, soprattutto i giovani, chiamandoli ad essere protagonisti del cambiamento.
In sintesi, ha lasciato un’eredità di umiltà, umanità e speranza perché non si è mai limitato a predicarli: li ha vissuti fino in fondo.
Papa Francesco ha lasciato un’impronta profonda nella Chiesa e nella società. La sua voce ha risuonato in ogni angolo del pianeta, spesso in controtendenza rispetto al pensiero dominante. Ha sfidato i potenti, ha dato speranza agli esclusi, ha ridato centralità al Vangelo nella sua essenza più autentica: l’amore. Anche oltre il tempo del suo pontificato, i suoi messaggi continuano a ispirare credenti e non credenti, politici, giovani, educatori, uomini e donne che cercano un senso più alto nella vita.