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Parte da Siderno la battaglia per un Sud protagonista in Italia e in Europa per battere le destre

«Dobbiamo portare al Parlamento Europeo lo scandalo della sanità calabrese perché c’è una questione di diritti negati ai cittadini e c’è un puzzo insopportabile di mafia, di compiacenza. Serve una strategia europea per i territori fragili e abbandonati e la risposta non è il ponte sullo Stretto, ma riprendere la filosofia del PNRR, quella dell’Europa che investe dove c’è bisogno». Queste parole dell’europarlamentare del Partito Democratico Sandro Ruotolo hanno segnato uno dei momenti più incisivi della due giorni politica dal titolo Un Sud protagonista per cambiare l’Italia, l’Europa e battere le destre, tenutasi il 9 e 10 maggio al Grand Hotel President di Siderno.
L’iniziativa, promossa dal gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, ha visto una folta partecipazione di cittadini, militanti e simpatizzanti, tutti riuniti per contribuire alla costruzione di un’alternativa al governo regionale e nazionale. A fare gli onori di casa la sindaca di Siderno Mariateresa Fragomeni, dirigente nazionale del Pd e fondatrice del circolo cittadino democrat, che ha lodato l’approccio pragmatico di Ruotolo, sottolineando la sua attenzione costante al territorio calabrese.
Il programma si è aperto con un dibattito sull’immigrazione, moderato dall’editore de La Riviera Rosario Condarcuri. Dopo l’intervento introduttivo della sindaca Fragomeni, sono intervenuti la segretaria del Pd di Crotone Annagiulia Caiazza, il capogruppo regionale Pd Domenico Bevacqua e il Padre Francesco Carlino, missionario e testimone diretto delle emergenze umanitarie legate agli sbarchi. Gli interventi hanno ribadito l’urgenza di una politica migratoria umana e responsabile, con un richiamo forte alla solidarietà e ai valori evangelici.
Ruotolo ha chiuso il primo incontro rilanciando l’idea che la prima misura da adottare al governo sarà l’abolizione della legge Bossi-Fini, per ristabilire quei principi di solidarietà sanciti dalla Costituzione.
La seconda sessione, moderata da Barbara Panetta e aperta da Giusy Iemma, presidente dell’assemblea regionale Pd, ha affrontato il tema di una Calabria libera e giusta. Vi hanno preso parte Tania Bruzzese, Nicola Irto, Carlo Guccione– che ha messo in evidenza i rischi legati alla gestione centralizzata e personalistica della sanità regionale, con una dotazione di un miliardo e mezzo di euro gestita dal presidente Occhiuto anche in qualità di commissario –, criticando una politica che non arresta l’emigrazione sanitaria e fa sì che quasi il 5% dei calabresi rinunci a curarsi.
L’ex ministro Andrea Orlando ha attaccato duramente la visione strategica del governo Meloni, sostenendo che «guardare al Mediterraneo è una cosa, inseguire rapporti privilegiati con gli USA è un’altra», e bocciando la Zes unica come un’idea che «annulla le priorità territoriali», paragonandola all’approccio metodologico del ponte sullo Stretto.
La serata è proseguita con un dibattito conclusivo della prima giornata, moderato da Giusy Falzea, cui hanno preso parte Teresa Esposito, Amalia Bruni, Nicola Irto e Francesco Boccia, concentrandosi sul ruolo del Sud nel disegnare un’alternativa politica concreta.
Il giorno successivo si è aperto con un incontro guidato da Mariateresa Fragomeni, con interventi di esponenti locali e nazionali come Antonio Morabito, Giuseppe Mazzuca, Luigi Tassone e Marco Sarracino, responsabile nazionale Pd per il Mezzogiorno. Sarracino ha ribadito l’impegno del partito a tenere il Sud al centro dell’agenda politica nazionale.
Ruotolo ha espresso soddisfazione per l’esito della due giorni, ricordando l’impegno di destinare il 40% dei fondi PNRR al Mezzogiorno e annunciando un appello condiviso tra Socialisti, Popolari e Sinistra UE contro la crisi a Gaza. Ha difeso il “no” al riarmo e rilanciato l’idea di una difesa comune europea, ribadendo che «dobbiamo essere il partito degli elettori e non degli eletti».
Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd al Parlamento Europeo, ha chiuso i lavori con un intervento appassionato: «C’è bisogno di noi», ha detto, lanciando una chiamata all’unità per «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono la dignità della persona». Ha criticato l’attuale maggioranza sul tema della sanità: «Noi vogliamo che il diritto alla salute si eserciti con la tessera sanitaria, loro con la carta di credito», proponendo un’alternativa alla rassegnazione attraverso la costruzione di alleanze sociali e la riaccensione della speranza popolare.

Umberto Landi

Dotato di abilità ai limiti del sovrumano, Umberto appartiene a quella nuovissima categoria di supergiornalisti che sanno farsi notare poco ma sono in grado di produrre tantissimo. La sua capacità di osservazione e la sua rapidità nel produrre testi interessanti ed efficaci è straordinaria, tanto che c’è persino chi è pronto a giurare che sia il frutto di un segretissimo esperimento di bioingegneria. Di poche parole, ha deciso di mettere le proprie capacità al servizio del territorio, senza mai giudicare ma sempre pronto a stimolare le riflessioni degli altri.

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