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Alla scoperta dei Sentieri Dimenticati: domenica escursione al Santuario di Santa Maria del Bosco

Prosegue il Programma Escursioni 2025 di Gente in Aspromonte con una nuova  occasione imperdibile per riscoprire i tesori nascosti della natura calabrese attraverso un itinerario suggestivo inserito nell’iniziativa I Sentieri Dimenticati. L’escursione, prevista per domenica 25 maggio, avrà come meta finale il maestoso Santuario di Santa Maria del Bosco, un luogo intriso di spiritualità e storia che affonda le sue radici nelle tradizioni più profonde di Serra San Bruno.
I partecipanti si ritroveranno per il primo raduno alle ore 9:00 al Passo Limina, un luogo già di per sé carico di fascino per la sua posizione panoramica, mentre per chi preferisse un punto di incontro successivo, il secondo raduno è fissato per le ore 10:00 presso la rotonda di Fabrizia. Da qui, il gruppo proseguirà in auto lungo la Strada Provinciale per Arena, percorrendo circa 8 chilometri fino a raggiungere il quadrivio noto come Tre Arie, punto di partenza dell’escursione, prevista per le ore 10:30.
L’itinerario si snoda dolcemente lungo la catena montuosa delle Serre, un ambiente naturale straordinario che si estende tra Mongiana e la Certosa di Serra San Bruno. Questo tratto di foresta incontaminata è un autentico scrigno di biodiversità, dove dominano imponenti Abeti bianchi, la specie più rappresentativa delle Serre, che si mescolano armoniosamente con maestosi faggi e castagni secolari, testimoni silenziosi di epoche remote. Il sottobosco, rigoglioso e variegato, ospita una vasta gamma di piante officinali, creando un mosaico di colori, profumi e sfumature che incantano i sensi.
Il cammino prende avvio dal bivio delle Tre Arie, dove si segue un breve tratto di strada asfaltata in direzione Arena per circa 200 metri. Qui si imbocca una stradina sterrata sulla destra, che introduce lentamente i partecipanti in un paesaggio sempre più immerso nel verde. Dopo circa 25 minuti di cammino, pari a poco più di un chilometro, si incontra la strada Michelina, che si prosegue con costanza verso sud-ovest. La leggera discesa conduce in una fitta abetaia, dove i raggi del sole filtrano delicatamente tra i rami creando giochi di luce affascinanti. Questo tratto culmina sulle rive di un piccolo ruscello, dove si apre la splendida faggeta di Colle d’Arena, caratterizzata da un rinnovamento naturale di Abeti bianchi e da cespugli di pungitopo, piante tipiche del sottobosco mediterraneo.
Superata una sbarra rossa, il percorso prosegue per circa due chilometri fino a raggiungere un ampio piazzale noto come cava San Marco, un luogo che racconta storie di antiche attività estrattive. Da qui, si imbocca un’altra strada sterrata sulla destra, sempre in discesa, fino ad attraversare un pittoresco ponticello che supera un piccolo torrente. Il cammino continua piacevolmente, immergendo i partecipanti nella quiete della natura, fino a condurli al cospetto di un suggestivo laghetto. Qui, una scalinata in granito, realizzata negli anni ’50 dagli ultimi scalpellini di Serra, testimonia l’abilità artigiana di un tempo e conduce direttamente al cuore spirituale del percorso: il Santuario di Santa Maria dell’Eremo o del Bosco. Questo luogo sacro, in cui il Santo trascorse gli ultimi anni della sua vita e dove morì, rappresenta il culmine emotivo e spirituale dell’escursione. Immerso tra imponenti Abeti bianchi secolari e giovani Faggi, il santuario continua a essere un magnete per pellegrini e visitatori, affascinati tanto dalla sua storia quanto dalla bellezza del paesaggio circostante.
Il ritorno offre ulteriori scorci naturalistici di rara bellezza. Alle spalle del laghetto, un sentiero si inoltra nuovamente nel bosco, attraversando un torrente e risalendo fino a raggiungere la sterrata della Castagnara, un nome che evoca la presenza di antichi castagneti. La salita, seppur moderata, permette di godere di panorami suggestivi, con la vegetazione che si alterna tra fitti boschi e radure luminose. Dopo circa 500 metri, si incontra un incrocio dove si svolta a sinistra, affrontando un’ulteriore salita leggera e continua che, in circa un’ora di cammino, riporta i partecipanti sulla strada asfaltata. Da qui, proseguendo verso destra per altri 500 metri, si raggiunge il punto di partenza, con il cuore colmo di emozioni e la mente arricchita da immagini indelebili.
Questa escursione non è solo una passeggiata tra i boschi, ma un vero e proprio viaggio nell’anima della Calabria, un’esperienza che unisce la bellezza della natura alla spiritualità dei luoghi, risvegliando in ognuno il piacere della scoperta e il fascino di sentieri che, seppur dimenticati, continuano a raccontare storie senza tempo.

Umberto Landi

Dotato di abilità ai limiti del sovrumano, Umberto appartiene a quella nuovissima categoria di supergiornalisti che sanno farsi notare poco ma sono in grado di produrre tantissimo. La sua capacità di osservazione e la sua rapidità nel produrre testi interessanti ed efficaci è straordinaria, tanto che c’è persino chi è pronto a giurare che sia il frutto di un segretissimo esperimento di bioingegneria. Di poche parole, ha deciso di mettere le proprie capacità al servizio del territorio, senza mai giudicare ma sempre pronto a stimolare le riflessioni degli altri.

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