La rinascita culturale del Parco Archeologico di Locri Epizefiri

L’estate al Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri si distingue per un’offerta culturale ricca e dinamica, con conferenze, presentazioni di volumi e visite guidate che si integrano con attività di valorizzazione e ricerca sul campo. Questo fermento culturale si accompagna ai lavori di riqualificazione avviati dal marzo scorso, grazie a un finanziamento del Ministero della Cultura. Tali interventi mirano ad aumentare l’accessibilità del sito e a migliorare la fruizione da parte dei visitatori, ponendo particolare attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche e al potenziamento della comunicazione dei resti archeologici.
La Direttrice Elena Trunfio definisce questo progetto «ambizioso e complesso», sottolineando come rappresenti non solo un cambiamento nel modo di vivere il Parco, ma anche una sperimentazione metodologica destinata a influenzare tutte le future iniziative sul vasto sito archeologico e nei musei annessi. Il progetto è stato sviluppato grazie alla collaborazione di esperti provenienti da differenti ambiti disciplinari, con la progettazione paesaggistica affidata allo Studio Michelangelo Pugliese e il supporto archeologico garantito dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, istituzione che da oltre cinquant’anni conduce ricerche sul sito.
Tra le attività più rilevanti, spicca la Missione archeologica estiva, che ha visto la partecipazione di circa 30 studenti e ricercatori sotto la guida dei professori Diego Elia e Valeria Meirano. L’indagine si è concentrata sull’area della Stoà ad U, destinata a essere interessata dal secondo lotto di interventi. Questo lavoro sul terreno non si è limitato alle ricerche archeologiche, ma ha incluso anche il restauro del pavimento musivo presso la torre quadrata di Parapezza. Grazie a un tirocinio sul campo, realizzato in collaborazione con l’Università di Torino e il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, gli studenti del Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, guidati dal prof. Francesco Brigadeci, hanno effettuato attività di pulitura e consolidamento, restituendo al mosaico la leggibilità perduta.
Secondo il prof. Elia, il lavoro in corso ha l’obiettivo di offrire ai visitatori nuovi percorsi e nuovi punti di osservazione all’interno del Parco. Le indagini archeologiche condotte sul campo costituiranno una base fondamentale per il progetto di riqualificazione, che comprende anche il recupero di pavimenti musivi lungo i percorsi di visita.
Nonostante la missione si sia conclusa il 25 luglio, le attività proseguono con impegno. In autunno, i professori Elia e Meirano, insieme ai loro collaboratori, saranno coinvolti nelle ultime fasi del progetto di riqualificazione dell’area di Marasà e nel supporto alla progettazione del secondo lotto, dedicato agli scavi di Centocamere. Inoltre, lavoreranno alla redazione del Piano di comunicazione del Parco.
«Il futuro di Locri Epizefiri è già in costruzione», conclude con entusiasmo la Direttrice Trunfio, esprimendo gratitudine verso tutti gli studiosi coinvolti e il Direttore Delegato Fabrizio Sudano per l’impegno profuso. L’auspicio è quello di presentare, entro l’anno, il nuovo volto di questo straordinario luogo della cultura, rendendolo ancora più accessibile e coinvolgente per il pubblico.




