
La campagna elettorale per le regionali del 5 e 6 ottobre entra nel vivo e vede al centro del dibattito temi cruciali per il futuro della Calabria. Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione per il campo progressista, ha posto l’accento sulla necessità di costruire politiche che mettano al centro lavoro, giovani e dignità sociale.
Uno dei punti più discussi riguarda il cosiddetto “reddito di dignità”. Tridico ha replicato con decisione alle dichiarazioni del presidente uscente Roberto Occhiuto: «Occhiuto continua a diffondere fake news sul reddito di dignità che, al contrario, è e resta una misura concreta e realizzabile». A sostegno della sua tesi è intervenuta anche Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, che ha ricordato come il Reis, reddito di inclusione sociale, sia attivo dal 2016 e che la sua giunta abbia raddoppiato i fondi da 16 a 30 milioni di euro annui. Tridico ha ribadito: «L’esperienza sarda testimonia quindi che il reddito di dignità si può fare. Occhiuto non dica sciocchezze e studi un po’ di più».
In un incontro con gli studenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, il candidato ha presentato la proposta di Officina Giovani, uno spazio permanente di ascolto e confronto con le nuove generazioni. «La Calabria deve ripartire dal coraggio, dalla creatività e dalle competenze dei suoi giovani. Solo così restare diventa una scelta possibile», ha dichiarato, sottolineando come lavoro, diritto allo studio e sanità restino questioni centrali.
Il confronto politico si sposta anche sul piano nazionale. Alla vigilia della chiusura della campagna elettorale del centrodestra, Tridico ha lanciato un affondo contro Giorgia Meloni: «Cosa verrà a promettere ai calabresi? L’alta velocità in 100 giorni? La statale 106 completata in un mese? La fine del commissariamento della sanità? La realtà è che Meloni ha già commissariato Occhiuto imponendo la candidatura di Wanda Ferro, a causa dei suoi disastri».
Da Steccato di Cutro, luogo simbolo della tragedia dei migranti, Tridico ha aggiunto: «Il governo Meloni, dopo le passerelle e le promesse, ha lasciato Cutro e la Calabria senza risposte. La nostra terra non può rassegnarsi a questo destino. Serve una nuova stagione di riscatto che parta dagli ultimi e dai più fragili».
Sul fronte delle candidature al Consiglio regionale, si fa sentire la voce di Vincenzo Maesano, sindaco di Bovalino, presidente dell’Associazione dei Comuni della Locride e candidato nella lista del Partito Democratico a sostegno di Tridico. Maesano individua come priorità assoluta il contrasto all’emigrazione giovanile: «In Calabria ogni valigia che parte è una ferita aperta. Dare lavoro a chi resta, far tornare chi è partito: la Città Metropolitana non può più perdere i suoi talenti».
Il suo programma punta a incentivi stabili per chi decide di restare o rientrare, al sostegno alle startup innovative e a un utilizzo strategico delle Zone Economiche Speciali per attrarre investimenti e creare occupazione di qualità. Particolare attenzione è rivolta ai borghi e ai centri interni, da trasformare in laboratori di nuova economia attraverso imprese creative, filiere agricole di eccellenza e turismo diffuso. «Il futuro del territorio metropolitano non si costruisce con sussidi, ma con fiducia e investimenti. Dobbiamo dare a chi resta e a chi torna la certezza che qui si può crescere, lavorare e realizzare la propria vita», ha concluso Maesano.
In vista delle urne, dunque, il messaggio del campo progressista appare chiaro: una Calabria che investa nei giovani, che contrasti la fuga di talenti, che dia dignità al lavoro e che sappia offrire risposte concrete alle comunità e ai territori.




