Una telecamera che diventava memoria

Maurizio Nardi non era solo un cameraman: era un narratore di vita con l’obiettivo sempre puntato sulle emozioni della Calabria. Ogni svolta di strada, ogni festa di paese, ogni lacrima e sorriso trovavano in lui un custode appassionato. Con la pazienza di chi non teme di fermarsi sul dettaglio, Maurizio riusciva a trasformare il quotidiano in un racconto universale, fatto di volti, suoni e colori indimenticabili.
L’orgoglio calabrese era il motore del suo lavoro. Non si limitava a riprendere, ma sentiva la terra sotto i piedi, coglieva l’anima dei borghi e ne trasmetteva la forza. Le sue inquadrature non erano mai fredde: erano espressioni autentiche di un territorio spesso misconosciuto, che grazie a lui diventava protagonista sul grande schermo.
Dietro quella telecamera Maurizio mostrava una doppia abilità. Da un lato un occhio acuto, capace di cogliere il gesto più spontaneo. Dall’altro, una passione che brillava in ogni fotogramma, senza ostentazione ma con la determinazione di chi crede profondamente nel valore della propria arte. Era un delicato equilibrio tra tecnica e sentimento, che rendeva le sue riprese rare e preziose.
Con la sua scomparsa si è fatto silenzio dove prima c’era musica di immagini. Eppure quei fotogrammi restano: patrimonio culturale di una collettività che vive di memoria e radici. Le sue registrazioni faranno sempre da ponte tra passato e futuro, rafforzando l’identità di un popolo che trova nelle sue storie il senso della continuità.
Nei momenti in cui il cuore si ferma davanti a un video, è la tua presenza che riemerge, con quel guizzo sincero che caratterizzava ogni tua ripresa. Quei fotogrammi continueranno a parlare di te, a raccontare la Calabria attraverso lo sguardo di un uomo che ha amato la sua terra senza riserve.
Così ti diciamo ciao, Maurizio, ricordando il tuo servizio discreto e appassionato con i versi scritti dalla poetessa Luisa Totino:
Una vita dietro la telecamera
Di Luisa Totino
Riprendevi,
senza stancarti,
ogni momento avvincente
di questa terra,
ogni pianto, ogni sorriso,
emozioni senza tempo,
che hai impresso, in noi,
per sempre
in un lampo.
Una bravura,
unita alla passione,
all’orgoglio di essere calabrese,
che ti portava,
senza pretese,
dietro una telecamera,
a narrare
in immagini,
a registrare
con l’occhio,
acuto e perspicace
di chi sentiva e comprendeva
l’altro, la sua storia
e il suo pensiero,
con quel verace guizzo,
autentico e vero,
che ti rendeva unico e raro.
Le tue riprese
rimarranno
fotogrammi indelebili
del patrimonio
culturale locale,
un’eredità immensa,
che rinforza le radici e lo spirito
di una collettività,
oltre la banalità.
Così ti ricorderemo,
nel pieno del tuo servizio,
portato avanti,
nella discrezione e nel silenzio,
per donarci il meglio della Calabria,
senza pregiudizio.
Ciao Maurizio!




