Il ritorno della festa nazionale di San Francesco d’Assisi: un cammino verso pace e fratellanza

Il Parlamento italiano ha ripristinato il 4 ottobre come festa nazionale in onore di San Francesco d’Assisi, abolita nel 1977, con l’obiettivo di celebrare l’ottavo centenario della morte del Patrono d’Italia. Pur essendo effettiva dal 2026, poiché il 4 ottobre ricadrà di domenica, il primo vero “giorno rosso” aggiuntivo nel calendario civile si vedrà nel 2027, quando la festività coinciderà con un giorno lavorativo.
La nuova festa nazionale intende celebrare e promuovere i valori di pace e fratellanza, valorizzare la tutela dell’ambiente e la solidarietà e unire credenti e non credenti attorno all’esempio francescano.
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha accolto con «gioia» l’approvazione del provvedimento, sottolineando che San Francesco «ricorda che è possibile un mondo fraterno, disarmato, dove ciascuno ha il suo spazio, a partire dai più poveri e fragili». Zuppi ha richiamato l’enciclica Fratelli tutti per ribadire come la figura del Santo ispiri «l’amore politico e quello per il Creato, perché il bene comune prevalga sulle logiche speculative e del più forte».
«Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace: dove è odio, fa’ che io porti amore; dove è guerra, che io porti pace». Con queste parole di San Francesco, la nuova festa nazionale diventa un invito a far risuonare ovunque il canto della pace, affinché l’esempio del Poverello di Assisi guidi l’Italia e il mondo verso un domani fraterno e solidale.
Desideriamo celebrare la straordinaria grandezza del messaggio di San Francesco d’Assisi attraverso la vibrante poesia della poetessa Luisa Totino:
Il cantore di Dio
Francesco santo,
cantore di Dio,
che hai lodato
il Creato con le sue bellezze,
che hai trasmesso,
con le tue parole,
celestiali certezze,
custodisci
questa umanità
e liberala
dalle nefandezze.
Francesco santo,
povero tra i poveri,
hai fatto dell’umiltà
la tua carta d’identità.
Non hai avuto pretese,
ti sei spogliato
dalle offese
e dalle grandi imprese,
per rivolgere lo sguardo
verso le umane discese.
Tu,
che hai armonizzato
natura e persone,
infondici l’amore per le creature,
quello che non conosce reato,
menzogna o pensiero spietato.
Francesco santo,
rendi sopportabile la sofferenza,
perché la prova
sia inizio di vita nuova
in una terra
finalmente libera
dall’orrenda guerra,
che produce
solo pianto e miseria.
Dove l’odio e la prepotenza
non mettano più radici
e tutti insieme felici
a seguire te, Francesco,
cantore di Dio,
della santità
meraviglioso affresco.




