“I Sentieri dimenticati”: Gente in Aspromonte riscopre la “Mulattera di Salincriti”

Un viaggio nella memoria e nella natura più autentica della Calabria. Domenica 12 ottobre, l’Associazione Escursionistica Gente in Aspromonte propone una nuova tappa del Programma Escursioni 2025, dal titolo evocativo I Sentieri dimenticati, dedicata a ‘A Mulattera i Salincriti, un itinerario che attraversa antichi tracciati carichi di storia e fascino.
Il primo raduno dei partecipanti è fissato alle ore 9:45 alla rotonda di Caulonia Marina, mentre il secondo raduno sarà alle ore 10:30 al Passo Ficara, punto di partenza dell’escursione, prevista per le ore 10:45.
L’itinerario si snoda lungo l’antico sentiero che univa il borgo di Salincriti di Caulonia al borgo di Ragonà, nel comune di Nardodipace, attraversando le Serre Orientali. Un percorso un tempo utilizzato dai contadini per il trasporto delle merci e dai pellegrini diretti alle fiere di Sant’Ilarione, che oggi torna a vivere grazie all’impegno degli escursionisti nel recupero della memoria dei luoghi.
Posto a mezzacosta sul crinale che domina il litorale ionico reggino, il sentiero racconta di un mondo sospeso tra passato e natura: abitazioni semplici, pietre antiche e silenzi carichi di umanità testimoniano il fascino malinconico dei borghi calabresi abbandonati.
Dal Passo Ficara (630 m s.l.m.) si imbocca la mulattiera a fondo naturale che conduce verso Salincriti, costeggiando Monte Granieri fino alla frana di Liccippi, dove le rocce color turchese, bagnate da acque solforose, offrono uno spettacolo naturale di rara bellezza.
Camminando lungo il tracciato, lo sguardo si apre sulle gole dell’Allaro e sull’antico convento di Sant’Ilarione, per poi raggiungere la fontana della Ginestra e, dopo circa mezz’ora, la frazione disabitata di Salincriti (530 m s.l.m.).
Qui, presso la fontana del borgo, i partecipanti potranno sostare per ammirare l’ampio panorama sulla vallata e sulla fiumara dell’Allaro. Attraversando il piccolo centro, oggi avvolto da una struggente malinconia, si percepisce la potenza evocativa delle rovine, simbolo di una memoria collettiva che resiste al tempo.
Il cammino prosegue tra castagni, querce e lecci fino al fosso di Agrelli, per poi raggiungere i ruderi dell’antica contrada, con vista sui borghi di Nardodipace e Santo Todaro.
Pochi metri ancora e si giunge al Passo Coda, suggestivo punto panoramico da cui si può ammirare Ragonà, antico borgo arroccato tra le “rasule” e le “armacere”, inglobato lentamente da una vegetazione che tutto riabbraccia.
Il rientro avverrà ripercorrendo lo stesso itinerario dell’andata, chiudendo un’esperienza che non è solo escursionistica, ma anche un viaggio nella storia, nella cultura e nelle radici di un territorio che continua a parlare attraverso i suoi sentieri dimenticati.




