Pasquale Tridico tra chiarezza politica e impegno europeo per la legalità e l’ambiente

Continua l’attività politica e istituzionale dell’europarlamentare Pasquale Tridico, che negli ultimi giorni è stato al centro di due importanti comunicazioni: una relativa a chiarimenti sul proprio nome e l’altra legata alla battaglia in Europa contro il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.
In una nota diffusa dai componenti della lista Tridico Presidente, è stato precisato che “le opinioni espresse dal sedicente movimento Calabria per Tridico non sono in alcun modo riconducibili all’europarlamentare”. La dichiarazione prende posizione dopo alcune iniziative apparse sulla stampa locale.
“Apprendiamo dalla stampa di un sedicente movimento politico che si firma Calabria per Tridico, entrando in dinamiche politiche sconosciute all’europarlamentare – si legge nella nota -. Le opinioni espresse non sono affatto riconducibili all’on. Tridico e diffidiamo chiunque, non autorizzato, a utilizzare il suo nome per qualsivoglia iniziativa o dichiarazione”.
Un messaggio netto, volto a tutelare la chiarezza e la correttezza del dibattito politico regionale, evitando ogni forma di strumentalizzazione.
Parallelamente, da Bruxelles, Tridico ha preso parte alla posizione comune espressa dagli europarlamentari del PD, AVS e M5S contro il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, definito «un disastro annunciato».
In una nota congiunta con Annalisa Corrado, Mimmo Lucano, Giuseppe Lupo, Ignazio Marino, Leoluca Orlando, Sandro Ruotolo, Benedetta Scuderi e Giuseppe Antoci, l’eurodeputato ha espresso “profonde preoccupazioni per un progetto che appare in evidente violazione della normativa europea in materia ambientale, di appalti pubblici e di concorrenza”.
Gli europarlamentari hanno ricordato che “il progetto contrasta con gli articoli 6.3 e 6.4 della direttiva Habitat e con la direttiva sugli appalti pubblici”, sottolineando come la Commissione europea abbia già inviato una richiesta formale di chiarimenti al Governo italiano, datata 15 settembre, a conferma che le criticità sollevate sono fondate e condivise a livello comunitario.
La dichiarazione congiunta denuncia inoltre che “mentre il Governo annuncia l’apertura dei cantieri e procede con espropri arbitrari e cementificazioni, le istituzioni europee sollevano dubbi sostanziali sulla legittimità e la sostenibilità dell’opera”. Una forzatura, si legge ancora, che “ignora il diritto e le regole comuni” e rischia di infliggere al Paese “un danno ambientale ed economico irreparabile”.
Il messaggio finale è un appello chiaro al Governo: “Un’opera che non rispetta la legge non è un’opera sicura. La legge non è un ostacolo alla politica: è il suo fondamento”.
Due interventi diversi, ma uniti dal medesimo filo conduttore: la difesa della legalità, della trasparenza e del rispetto delle regole, principi che guidano l’azione pubblica di Pasquale Tridico, tanto nel dibattito politico regionale quanto nell’impegno europeo per la tutela dell’ambiente e dell’interesse collettivo.




