I defunti:presenze eternamente vicine

La ricorrenza dei defunti è un momento di raccoglimento e memoria, in cui il dolore per la perdita si intreccia con la gratitudine per ciò che è stato. Il testo poetico Custodi delle nostre vite della poetessa Luisa Totino ci guida in una riflessione profonda e delicata sul legame che permane tra i vivi e coloro che hanno attraversato il confine della morte. Non è solo un elogio alla memoria, ma una dichiarazione d’amore verso presenze che, pur invisibili, continuano a vegliare su di noi. Sono presenze che non svaniscono. La poesia ci invita a riconoscere nei gesti quotidiani, nei pensieri improvvisi, nei momenti di smarrimento, la traccia di chi ci ha lasciati. I defunti non sono figure lontane, ma “presenze costanti”, capaci di manifestarsi come sussurri dell’anima, consigli che affiorano nei dubbi, carezze invisibili nei momenti di paura. È una visione spirituale che trasforma la morte da fine a passaggio, da assenza a forma diversa di vicinanza. Il testo sottolinea con forza che “il corpo si corrompe, lo spirito perdura”, ribaltando la prospettiva materialista per abbracciare una dimensione più ampia e consolante. I defunti diventano “custodi delle nostre vite”, guide silenziose che ci accompagnano nel cammino, infondendo coraggio, amore e valore. È una poetica della continuità, dove il distacco non è mai totale, ma solo temporaneo, in attesa di una “eterna ricongiunzione”. In questo contesto, la commemorazione dei defunti non è solo un atto di lutto, ma un rito di riconoscimento: si celebra la loro eredità affettiva, il loro ruolo ancora attivo nelle nostre esistenze. Il testo ci ricorda che “ogni istante è una prova del loro appoggio”, e che il ricordo non è nostalgia sterile, ma fonte di forza e consolazione. È come una brezza “piacevole e fina” che ci rinfranca e ci consola. La ricorrenza dei defunti, dunque, non si esaurisce nel calendario. È un invito a vivere ogni giorno con la consapevolezza che l’amore non muore, che i legami profondi resistono al tempo e alla distanza. È un’occasione per rinnovare il dialogo con chi ci ha preceduti, per sentirli ancora parte della nostra storia, della nostra crescita, della nostra speranza.
Di seguito il componimento della poetessa Luisa Totino:
Custodi delle nostre vite
Presenze costanti
dopo il passaggio,
ci doliamo
della loro assenza,
ma ogni istante
è una prova
del loro appoggio.
Quando distrattamente
un pensiero ci attraversa,
è un loro sussurro,
che ci giunge
come risorsa.
Nel momento difficile
una mano invisibile
ci afferra
e ci riporta a terra,
liberandoci
dalla paura
con amabile cura.
Se un dubbio
ci attanaglia
spira in noi
quel giusto consiglio
che ci libera dal groviglio.
E tutto questo
ci conforta,
perché è la certezza
che non ci si perde
veramente,
che nel momento
estremo
avviene solo
una separazione,
il corpo si corrompe,
lo spirito perdura
e irrompe
nei sogni
e nei cuori
dei cari,
come brezza,
piacevole e fina,
che rinfranca
e consola.
I defunti
rimarranno sempre
congiunti,
e fino al momento
dell’eterna ricongiunzione
saranno
i custodi delle nostre vite,
per sostenerle
nella loro strada,
con amore
e comprensione,
dandoci onore,
valore
e costante calore.



