Crisi Demografica in Italia: il Forum delle Associazioni Familiari invoca azioni integrate

Il 27 luglio sono stati pubblicati i nuovi dati dell’ISTAT sulle previsioni demografiche fino al 2050, evidenziando una situazione più critica del previsto. «Il crollo del sistema è dietro l’angolo», afferma il presidente del Forum Famiglie Calabria, Claudio Venditti, sottolineando la necessità urgente di politiche economiche, sociali e culturali orientate verso una strategia graduale ma costante per alimentare visioni, scelte e azioni efficaci. Questa analisi non intende restare un esercizio di riflessione fine a sé stesso, ma rappresenta un invito concreto ad agire, coinvolgendo istituzioni, imprese, mondo educativo e associazioni nell’elaborazione di risposte coraggiose e lungimiranti.
Secondo le previsioni, nel 2050 oltre 11 milioni di persone vivranno da sole, pari al 41,1% delle famiglie, rispetto al 36,8% attuale. Un dato allarmante riguarda gli anziani soli, che supereranno i 6,5 milioni, in gran parte donne ultra 75enni con fragilità crescenti. Anche i genitori soli registreranno un aumento significativo, raggiungendo oltre 3,2 milioni di famiglie, pari al 12,1% del totale. Tutto ciò evidenzia una trasformazione profonda del tessuto sociale, in cui la solitudine diventa una condizione diffusa e la fragilità un rischio concreto.
Sul fronte del lavoro, la popolazione in età attiva, tra i 15 e i 64 anni, perderà 7,7 milioni di persone, passando da 37,4 a 29,7 milioni. Questo comporterà un crollo del tasso di sostituzione tra lavoratori e pensionati, mettendo a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale e del welfare. La riduzione della forza lavoro avrà inevitabili ripercussioni sull’economia nazionale e sulla capacità del Paese di mantenere un equilibrio tra produzione e assistenza sociale.
Parallelamente, i bambini e ragazzi sotto i 14 anni rappresenteranno solo l’11,2% della popolazione. Le donne in età fertile scenderanno da 11,5 a 9,1 milioni. Anche nello scenario più ottimista, le nascite, pari a 20,5 milioni, non riusciranno a compensare i decessi, che ammonteranno a 43,7 milioni tra il 2024 e il 2080. Questo squilibrio demografico evidenzia un calo della natalità che rischia di compromettere il futuro del Paese.
Un altro dato preoccupante riguarda il Mezzogiorno, che rischia di perdere 3,4 milioni di abitanti entro il 2050 e fino a 8 milioni entro il 2080. Questo fenomeno colpirà soprattutto i piccoli comuni, aggravando la desertificazione sociale, la crisi dei servizi e la frattura territoriale tra le diverse aree del Paese. Il rischio è quello di assistere a un progressivo svuotamento dei territori, con conseguenze drammatiche per la coesione sociale e lo sviluppo economico.
Nel 2050, solo una famiglia su cinque sarà composta da una coppia con figli, mentre le famiglie “senza nuclei” (persone sole o coabitazioni non famigliari) costituiranno il 44,3% del totale, con una dimensione media di 2,03 componenti. Questo cambiamento nella struttura famigliare richiede una riflessione profonda sulle politiche da adottare per sostenere le nuove forme di convivenza e garantire supporto alle famiglie in tutte le loro declinazioni.
Di fronte a questo scenario, “serve un piano serio, integrato e di lungo periodo” su natalità, lavoro, sanità, scuola, welfare e territorio. È necessaria a livello nazionale ed europeo un’Agenzia per la Natalità, per coordinare le azioni e affrontare una delle crisi demografiche più profonde della nostra storia. L’essenza di questa Agenzia sta proprio nel mettere a sistema il Paese, favorendo la collaborazione tra le diverse realtà istituzionali e sociali.
Una nota positiva arriva dalla decisione del governo di archiviare la parte della riforma Cartabia relativa alla giustizia minorile, rinunciando alla creazione del nuovo Tribunale unico per le persone, i minorenni e le famiglie. “È un sospiro di sollievo”, commenta il Forum Famiglie della Calabria, sottolineando come questa scelta riconosca il valore della giustizia specifica per i minori di età e l’importanza di non procedere con riforme strutturate senza risorse adeguate. In Calabria, i Tribunali dei Minorenni svolgono un ruolo prezioso, soprattutto per quanto riguarda il delicato tema dei minori non accompagnati che giungono sulle nostre coste. Questa decisione rimette al centro una giustizia umana e multidisciplinare, tutelando i diritti fondamentali dei minori e promuovendo un approccio che tiene conto della complessità delle situazioni.
Infine, l’annuncio di sostegni concreti per le famiglie, un nuovo Piano casa per le giovani coppie e un taglio delle tasse alle famiglie del ceto medio rappresentano segnali incoraggianti. “Siamo persuasi che il tema dell’abitazione principale per le giovani coppie sia un driver importante per poter progettare una vita di famiglia”, afferma il Forum. Sul taglio delle tasse al ceto medio, si auspica che non sia un’operazione trasversale a prescindere dal numero dei figli, così come per l’eliminazione della prima casa dal calcolo ISEE e l’introduzione del fattore famiglia.
Il Forum delle Associazioni Familiari si dichiara disponibile a proseguire il dialogo su misure necessarie per contrastare il calo delle nascite e affrontare le sfide demografiche e sociali, offrendo il proprio contributo in un confronto sereno e costruttivo.




