Nell’ambito della consegna del Premio Viva Vitalità Italiana Calabria a Pentone è stato protagonista il giudice della Corte Costituzionale Francesco Saverio Marini, premiato dall’Associazione Viva Vitalità Italiana Calabria, presieduta da Amerigo Marino. Il riconoscimento gli è stato consegnato dal prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa, durante la cerimonia moderata dal giornalista professionista Luigi Stanizzi. L’atmosfera era carica di emozione, con la presenza di numerose personalità di spicco, tra cui il presidente della Provincia Mario Amedeo Mormile, il sindaco di Pentone Vincenzo Marino e il celebre scultore Luigi Verrino.
Nel suo toccante discorso, Marini ha espresso la sua sincera gratitudine verso coloro che hanno reso possibile il riconoscimento, definendo il premio non solo un onore personale, ma «l’attestazione di un impegno collettivo», frutto della collaborazione con maestri, colleghi e istituzioni che hanno condiviso con lui il cammino professionale. Il giudice ha voluto sottolineare come il premio rappresenti anche il riconoscimento del «servizio alla comunità», concetto che ha definito centrale nella sua esperienza professionale.
Un passaggio particolarmente emozionante del discorso è stato dedicato alle origini calabresi della sua famiglia, in particolare a quelle di Pentone. Con orgoglio ha raccontato: «Non solo io, ma tutta la famiglia Marini va fiera delle nostre radici pentonesi». Ha poi ricordato con affetto la figura del padre, che ha avuto un ruolo fondamentale nella sua formazione personale e professionale. «Ogni passo della mia carriera è stato ispirato dai consigli e dall’esempio di mio padre, una persona straordinaria, il cui alto senso istituzionale mi ha motivato a dare sempre il massimo nel lavoro.»
Il giudice ha voluto ringraziare anche i fratelli Giuseppe e Renato Marini, entrambi professori e avvocati presso l’Università di Tor Vergata di Roma, e l’amico fraterno Ulisse Corea, sottolineando con emozione l’importanza dei legami famigliari e dell’amicizia. «Abbiamo vissuto insieme esperienze straordinarie che hanno arricchito la mia crescita umana e professionale.»
Marini ha poi rivolto un pensiero all’associazionismo, evidenziando il ruolo fondamentale delle associazioni del terzo settore. Ha dichiarato con convinzione: «L’associazionismo rappresenta una forma concreta di attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale, sancito dalla nostra Costituzione.» Ha inoltre sottolineato come l’appartenenza territoriale, il richiamo della terra e l’attenzione per i legami famigliari siano «valori essenziali e fondanti della convivenza civile, valori morali prima ancora che giuridici.»
Il pubblico ha accolto con applausi scroscianti le parole del giudice Marini, segno di una partecipazione emotiva autentica. Oltre a lui, sono stati premiati anche i fratelli Giuseppe e Renato Marini, rendendo l’evento ancora più significativo. Un ringraziamento speciale è stato rivolto al presidente Amerigo Marino, al socio fondatore Marcello Tarantino e al giornalista Francesco Stanizzi per il loro impegno nella promozione e diffusione della notizia anche a livello internazionale.
L’evento di Pentone si è rivelato non solo una celebrazione personale per il giudice Marini e la sua famiglia, ma anche un’occasione per riflettere sui valori fondamentali della nostra società, come il legame con le radici, il servizio alla comunità e l’importanza delle istituzioni. «Questo bellissimo premio mi motiva a continuare a lavorare con passione e determinazione», ha concluso emozionato il giudice Marini.
