Costume e Società

Massimo Cacciari a Stilo per spiegarci l’attualità di Tommaso Campanella

Sabato mattina, nella pittoresca cornice della Chiesa di San Domenico a Stilo, un pubblico interessato ha avuto il privilegio di immergersi nelle profonde acque della filosofia con il rinomato pensatore e già sindaco di Venezia Massimo Cacciari. L’occasione? I 400 anni dalla stesura dell’opera La Città del Sole di Tommaso Campanella. Questo incontro, reso possibile grazie all’organizzazione del Gruppo di Azione Locale Terre Locridee, ha fornito uno spazio di confronto e riflessione su uno dei testi fondamentali della filosofia politica.
Dopo la consegna di una targa a Cacciari da parte dell’Amministrazione Comunale di Stilo e i saluti del presidente del GAL Francesco Macrì, Massimo Iiritano ha aperto l’incontro sottolineando che la visita di Cacciari non era solo un evento formale, ma un’opportunità conviviale per esplorare i luoghi intrisi di storia di Campanella e discutere di filosofia. Stilo, con la sua atmosfera carica di storia e cultura, offre infatti una cornice ideale per riflettere sulle idee dell’illustre filosofo del XVI secolo.
Il dibattito si è concentrato sulla natura dell’utopia delineata da Campanella nella sua Città del Sole. Contrariamente alla concezione comune di utopia come mera fantasia irrealizzabile, Cacciari ha argomentato che l’utopia campanelliana rappresenta piuttosto un progetto politico concreto, basato su principi ben definiti. Questa utopia moderna si distingue per la sua concretezza e per la sua fondazione sulle forze sociali esistenti, come la borghesia, la politica e le nuove scoperte scientifiche.
Cacciari ha infatti evidenziato il carattere religioso intrinseco all’utopia di Campanella, che si pone in contrasto con il pensiero di Niccolò Machiavelli. Se per quest’ultimo infatti la politica può e anzi deve fare a meno della fede, per Campanella, in la religione non è solo un collante sociale, ma anche una forza universale che permea ogni aspetto della vita politica e comunitaria. Questa visione religiosa conferisce alla Città del Sole un’aura di universalità e cosmicità, che la rende l’immagine terrena di un ordine superiore.
L’importanza di Campanella non si limita alla sua opera utopica, ma si estende anche al suo contributo alla filosofia della natura. Il suo pensiero, sebbene privo di strumenti matematici sofisticati tipici della formulazione galileiana, ne mette in discussione i limiti e anticipa le riflessioni di filosofi successivi come Gottfried Wilhelm von Leibniz.
Presente all’incontro anche la Consigliere Regionale Amalia Bruni, dottoressa di chiara fama che ha sottolineato l’attualità di Campanella nel campo delle neuroscienze, mentre Padre Nilo Neotheristino ha evidenziato il ruolo che la ricerca spirituale ha giocato nella storia di Stilo e l’influenza della filosofia di Campanella anche nel contesto eremitico che ha segnato la storia delle montagne su cui è abbarbicato il borgo.
Angela Sposato, che ha accompagnato Cacciari nella sua visita nel comprensorio, ha lodato l’approccio responsabile del filosofo veneto nei confronti di Campanella, riconoscendo la sua importanza in un’epoca di transizione simile a quella attuale, in cui le paure sembrano dominare la nostra realtà sociale.
In chiusura, Massimo Cacciari ha espresso il suo apprezzamento per l’incantevole bellezza di Stilo e sottolineato la necessità di valorizzare ulteriormente il borgo e la regione in generale, nella quale «tanti sono i posti splendidi che aspettano ancora di essere conosciuti» e in cui molte sono le figure di spicco in ambito teologico e ideologico.
L’incontro a Stilo, in conclusione, non è stato solo un momento di discussione filosofica, ma un’occasione per riflettere sulle idee di un pensatore visionario che, anche a distanza di secoli, continua a illuminare il nostro cammino verso una società migliore.

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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