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Il caso di Angelita Russo a Siderno: un diniego che solleva interrogativi sul diritto di voto

Sta suscitando attenzione e solidarietà il caso di Angelita Russo, cittadina temporaneamente domiciliata nel Comune di Siderno a seguito di una misura di sicurezza, alla quale è stato negato il diritto di votare per il referendum dell’8 e 9 giugno. La vicenda è stata resa nota attraverso una lettera inviata il 5 giugno al Ministro dell’Interno, nella quale Russo contesta la decisione dell’Ufficio elettorale del Comune di Siderno, confermata dalla Prefettura di Reggio Calabria.
Secondo quanto riportato nella missiva, la richiesta di iscrizione temporanea nelle liste elettorali di Siderno era stata presentata il 2 maggio, sulla base delle indicazioni contenute nella circolare ministeriale 20/2025. Tuttavia, il diniego si è fondato su un’interpretazione “letterale e restrittiva” della norma, che consente il voto fuori sede solo a chi si trovi in una provincia diversa da quella di residenza.
Russo sottolinea come la sua situazione – disciplinata dalle norme che regolano il voto per persone domiciliate in luoghi di cura o detenzione – rientri a pieno titolo nelle eccezioni previste dalla legge, indipendentemente dal criterio territoriale. Trattandosi inoltre di un referendum a collegio unico nazionale, l’argomentazione della provincia non sarebbe comunque applicabile. Da qui la richiesta al Ministro di intervenire con un chiarimento ufficiale per garantire un diritto costituzionale che, nel suo caso, è stato leso.
A sostegno di Angelita Russo si sono espressi il Circolo Vincenzo Bolognino dei Comunisti Uniti per Siderno e la sezione locale di Sinistra Italiana, che in una nota congiunta del 7 giugno hanno definito “ingiusta” la decisione dell’amministrazione comunale.
“Il diritto al voto è uno dei pilastri su cui si regge la democrazia”, si legge nel comunicato, “e apprezziamo l’impegno espresso da questa cittadina che chiede e rivendica l’esercizio di un diritto costituzionale, a lungo negato alle donne”. Le due formazioni politiche invitano l’Ufficio elettorale a riconsiderare la propria posizione e rilanciano un appello alla partecipazione: “Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a votare il prossimo 8 e 9 giugno, in difesa del Diritto alla tutela del lavoro e del Diritto alla cittadinanza”.

Foto da strettoweb.com

Umberto Landi

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