Israele: “Uccidiamo tutti gli adulti a Gaza”, la Segre ha qualcosa da dire?

Di Francesco Salerno
“Separiamo i bambini dalle donne e uccidiamo tutti gli adulti a Gaza”.
Ecco le parole di Nissim Vaturi, vice presidente del parlamento di Israele, rilasciate in un’intervista alla radio. Vaturi ha inoltre specificato che i palestinesi sono “feccia subumana” e ha invitato la gente a “bruciare Gaza”.
Queste folli dichiarazioni, degne della dialettica di Himmler, sono da anni la normalità presso i leader sionisti israeliani. Facciamo qualche esempio:
«Non esiste una cosa come il popolo palestinese. Non è che noi siamo venuti e li abbiamo cacciati e preso il loro Paese. Essi non esistono». (Golda Meir, dichiarazione al The Sunday Times, 15 giugno 1969.)
«[I palestinesi] sono bestie che camminano su due gambe». (Discorso alla Knesset di Menachem Begin Primo Ministro israeliano, riportato da Amnon Kapeliouk, «Begin and the ‘Beasts’», su New Statesman, 25 giugno 1982.)
«[I palestinesi] saranno schiacciati come cavallette… con le teste sfracellate contro i massi e le mura». (Yitzhak Shamir a quel tempo Primo Ministro d’Israele in un discorso ai coloni ebrei, New York Times, 1 aprile 1988.)
«Israele può avere il diritto di mettere altri sotto processo, ma certamente nessuno ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato d’Israele». (Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 25 marzo 2001 citato dalla BBC News Online)
Sino ad arrivare ai tempi nostri e al governo Netanyahu e company:
Herzog: «Non esistono civili innocenti a Gaza…»
Gallanti: «Assedio totale a Gaza. Combattiamo animali-umani…»
Ben Kvir: «A Gaza solo esplosivi. Non aiuti umanitari…»
Kish: «I palestinesi sono animali. Meritano di essere sterminati…»
Questa folle ideologia, denominata sionismo, non è appannaggio soltanto dei leader israeliani. Bisogna prendere atto che la maggior parte del popolo è della loro parte e ne condivide la politica.
Ora, è bene fare attenzione a non sovrapporre sionisti ed ebrei, in quanto due cose diverse. Non tutti gli ebrei, ovviamente, sono sionisti e basti vedere come molti condannino Israele e i suoi crimini. In Italia abbiamo Moni Ovadia, tanto per citarne uno, ma anche nel resto del mondo gli ortodossi sono sempre in prima fila contro la follia genocida di Israele.
Chi, invece, pare aver abbracciato in tutto e per tutto la filosofia sionista è la senetrice Segre. In questi mesi, infatti, non solo non ha denunciato i crimini di Israele, ma anche affermato che «… è vergognoso usare la parola genocidio riferita a ciò che avviene a Gaza.»
Capite? Non è vergognoso ciò che sta avvenendo, quello va bene, è la parola il problema…
Ma capisco la senatrice, che in questi mesi è stata molto impegnata a denunciare e portare in tribunale chiunque lei ritenga aver espresso commenti antisemiti, e poco importa se in realtà erano critiche al sionismo. Il ruolo di paladina dei diritti umani che la senatrice indossa risulta quantomai inopportuno dinnanzi al suo assordante silenzio.
Israele, lungi dall’essere uno stato santo, sta di fatto interpretando il ruolo del Reich nazista. È ironico, certo. Proprio loro che hanno passato sulla loro pelle gli orrori del nazismo, adesso ne sono diventati i principali eredi. Tuttavia, ciò che né la Segre, né i sionisti hanno ancora compreso è che il mondo non dimenticherà quello che stanno facendo. Non importa quanti giornali controllino, non importa la censura social che tenteranno di applicare, non importa quanti politici si schiereranno con loro.
Il mondo ricorderà e non perdonerà chi, celandosi dietro la Stella di David, sta massacrando un intero popolo.