Costume e Società

Lo scrittore Mario La Cava nella letteratura italiana

Di Antonio Ardore

Lo scrittore Mario La Cava nacque a Bovalino l’11 settembre 1908 in una famiglia piccolo-borghese. Il padre Rocco La Cava (1879-1956) era insegnante elementare, mentre la madre Marianna Procopio (1885-1970) era proprietaria terriera e scrisse il Diario ed altri scritti. Visse da figlio unico in Casa La Cava, all’origine costruita dall’avo materno Giuseppe La Cava nel 1864. Il padre, di famiglia originaria di Careri, preferiva che il figlio diventasse medico seguendo le orme dello zio paterno Francesco La Cava, ed era imparentato con Francesco Perri, scrittore di Careri.
S’iscrisse dapprima alla facoltà di Medicina a Roma e, dopo tre, anni si spostò a Siena, dove studiò e si laureò in Giurisprudenza nel 1931. Ma non esercitò mai la professione e si dedicò alla scrittura. Molte le opere pubblicate, tante quelle inedite ma inserite in giornali di letteratura. È conosciuto come autore di Caratteri, prima opera pubblicata nel 1939, nel quale raccoglie brevissimi racconti e immagini di vita. Tra le opere, ricordiamo che nel 1958 pubblica Le memorie del vecchio maresciallo, in cui lo scrittore, a colloquio col graduato, si fa raccontare episodi e personaggi che hanno caratterizzato Bovalino a cavallo tra ‘800 e ‘900. Nel 1974 ne I fatti di Casignana, racconta la lotta per la terra tra contadini e latifondisti che culminò con la morte di alcuni braccianti ad opera dei militi fascisti.
Nel 1977 l’editore Scheiwiller pubblica il suo primo lungo racconto, Il matrimonio di Caterina, del 1932, e l’opera venne scelta dalla Rai per il progetto 10 scrittori 10 registi italiani del 1983, nell’ambito del quale l’opera ispirata al suo scritto venne diretta dal regista Luigi Comencini ed ebbe per protagonista Anna Melato, sorella della più nota Mariangela.
Il libro Terra dura, del 1980, diventerà narrativa per le scuole.
Si spostò poche volte dal paese se non per andare in Israele ad assistere al processo Eichmann, da cui trasse origine il libro Viaggio in Israele (1967) e in Basilicata, da cui Viaggio in Lucania (1980). Lo scrittore giustificava il fatto di rimanere radicato nel paese natio in quanto era più efficace studiare e capire il comportamento e la vita dei personaggi popolari, da cui trarre ispirazione nello scrivere le sue opere.
Collaborerà anche con diversi giornali, tra cui il Corriere della Sera, La Stampa, Paese Sera, Il Giorno, l’Unità Il Tempo, Il Mondo, il Resto del Carlino, La Nazione, La Gazzetta del Mezzogiorno, il Mattino e Calabria.
Tra i premi e i riconoscimenti ottenuti: Premio Città di Modena, Premio Nazionale Rhegium Julii per la narrativa, Premio Villa San Giovanni, Premio Crotone nel 1978 per I fatti di Casignana, che nel 1975 era gli era già valso il Premio Sila sezione narrativa.
Muore a Bovalino il 17 novembre 1988, per il giorno del funerale ci fu il lutto cittadino, i giornali nazionali riportarono la notizia, i Tg Rai diedero la notizia e la sera trasmisero il film-tv Il matrimonio di Caterina.
A conclusione delle esequie vennero letti alcuni telegrammi giunti da tutta Italia, tra cui quello della Presidenza della Repubblica

Apprendo con profonda tristezza la notizia della scomparsa di Mario La Cava, nel ricordare con commozione il lungo e prezioso contributo offerto alla cultura meridionale con particolare sensibilità e riservatezza dal raffinato scrittore calabrese desidero esprimere a lei, cara signora, ed ai suoi figlioli i sentimenti del mio sincero e partecipe cordoglio.
Francesco Cossiga

È attiva l’Associazione Culturale Mario La Cava, che dirige il Caffè Letterario e il Premio Mario La Cava.

Redazione

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